Microsoft dice basta al supporto DRM sulle vecchie versioni di Windows

Il Digital Rights Management (DRM) gioca un ruolo cruciale nella protezione dei contenuti digitali. Microsoft ha annunciato la dismissione dei servizi DRM legacy su Windows Media Player, colpendo gli utenti di Windows 7 e 8, che potrebbero non riuscire più a riprodurre contenuti protetti.
Microsoft dice basta al supporto DRM sulle vecchie versioni di Windows

Il concetto di Digital Rights Management (DRM) assume un ruolo fondamentale nel panorama della distribuzione dei contenuti digitali. Con il termine DRM si fa riferimento a un insieme di tecnologie che hanno lo scopo di proteggere i diritti d’autore, impedendo la copia non autorizzata di opere digitali come film, musica, videogiochi, eBook e software.

Microsoft ha annunciato la dismissione dei servizi DRM legacy su Windows Media Player: la gestione dei contenuti protetti non sarà quindi più possibile per chi, ancora oggi, utilizza sistemi operativi datati come Windows 7 e Windows 8.

L’annuncio di Microsoft e l’impatto sulla riproduzione multimediale dei contenuti protetti con DRM

Con un aggiornamento pubblicato nella pagina Funzionalità obsolete, l’azienda di Redmond spiega che i servizi DRM utilizzati da Windows Media Player e Silverlight su Windows 7 e Windows 8 sono ufficialmente dismessi. Ciò significa che chiunque abbia acquistato contenuti protetti da DRM, come film o musica, potrebbe trovarsi nell’impossibilità di riprodurli su questi sistemi operativi, a meno che non decida di passare a nuove piattaforme o aggiornare il proprio sistema.

Questa decisione non riguarda solo lo streaming, ma anche la riproduzione di contenuti salvati localmente, come i CD con protezioni DRM. Inoltre, funzionalità come lo streaming da un client Silverlight o Windows 8 a dispositivi come Xbox 360 non saranno più supportate. Questo genera frustrazione per chi ha investito nell’ecosistema multimediale di Microsoft, acquistando contenuti legalmente, ma che ora si trova a dover cercare alternative per poter continuare a fruire dei propri acquisti.

Ora, è pur vero che, ad esempio Windows 7, non è più supportato ormai da gennaio 2020 ma perché rimuovere una funzionalità precedentemente accordata agli utenti?

Il futuro del DRM e l’evoluzione delle piattaforme

L’eliminazione dei servizi DRM legacy è solo una delle tante caratteristiche che Microsoft sta progressivamente dismettendo, seguendo un trend che punta a incentivare l’adozione di nuove versioni di Windows e di piattaforme più moderne. Tuttavia, ciò solleva questioni riguardo la sostenibilità a lungo termine dei contenuti digitali acquistati e la necessità di garantire che i consumatori possano continuare ad accedere ai loro acquisti anche quando la tecnologia evolve.

Dal punto di vista delle aziende tecnologiche, l’implementazione del DRM rappresenta una sfida continua: da un lato, devono proteggere i diritti degli autori e produttori; dall’altro, devono assicurarsi di non alienare gli utenti legittimi con restrizioni troppo stringenti.

Nonostante gli sforzi per prevenire la pirateria, le soluzioni DRM hanno dimostrato spesso di essere inefficaci. Le misure anti-copia possono essere aggirate, e nonostante le protezioni, i contenuti non autorizzati continuano a circolare. Il paradosso è che, pur essendo la tecnologia DRM progettata per combattere la diffusione di contenuti digitali non autorizzati, essa finisce spesso per penalizzare gli utenti legittimi, limitando la loro libertà di utilizzo del contenuto acquistato. Un esempio classico è il blocco della riproduzione su dispositivi o piattaforme non autorizzati oppure l’impossibilità di trasferire i contenuti acquistati su nuovi dispositivi.

Credit immagine in apertura: Microsoft Copilot Designer

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