Il 2024 sarà ricordato come un anno rivoluzionario per iOS, dal momento che Apple – nonostante un certo disappunto in quel di Cupertino – ha spalancato le porte del suo App Store alle applicazioni che consentono di giocare in streaming. Eppure, nonostante questi importanti cambiamenti, né Microsoft né NVIDIA hanno rilasciato le loro app, rispettivamente Xbox Cloud Gaming e GeForce NOW. Come mai? A sciogliere il dubbio ci ha pensato l’azienda di Redmond.
Microsoft spiega perché non ha rilasciato l’app di Xbox Cloud Gaming per iOS
Dopo le prime rimostranze di qualche mese fa, ora Microsoft – in un documento consegnato alla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito – spiega che le modifiche apportate da Apple a gennaio, marzo e aprile alle linee guida di App Store non sono sufficienti per pensare ad una eventuale app nativa di Xbox Cloud Gaming su iOS.
A voler essere più precisi, l’azienda statunitense sostiene che le linee guida di App Store “rappresentano ancora un ostacolo per le app native di Cloud Gaming”, riferendosi dunque anche a piattaforme di altre aziende, come quella sopracitata di NVIDIA. Si parla in modo specifico di impedimenti sia tecnici che economici: «la commissione IAP (in-app purchase) di Apple è fissata ad un livello che non è né economicamente sostenibile né giustificabile. La commissione del 30% rende impossibile per Microsoft monetizzare efficacemente la sua offerta di servizi di cloud gaming».
Microsoft contesta poi il punto 3.1.1 delle linee guida di App Store, che impedisce agli sviluppatori di app per iOS di inserire collegamenti nelle applicazioni utili per sottoscrivere un abbonamento al di fuori della stessa app. Apple ha deciso di fare un’eccezione unicamente per le app “Reader”, di conseguenza le app di cloud gaming sono escluse.
La CMA al momento sta conducendo le dovute indagini per cercare di trovare una soluzione che possa mettere tutti d’accordo e, come riportato da The Verge, potrebbe chiedere a Apple e Google di consentire ai fornitori di servizi di cloud gaming di integrare i propri sistemi di pagamento in-app. In tal caso, il colosso di Cupertino (che lunedì 9 settembre presenterà i nuovi iPhone) si vedrebbe costretta a modificare quei punti delle linee guida contestati da Microsoft.