Un elmetto dotato di occhiali con lenti trasparenti almeno parzialmente ed una connessione al personal computer. L’ufficio brevetti americano (USPTO) ha da poco pubblicato i dettagli relativi ad un oggetto studiato per la realtà virtuale la cui documentazione è stata presentata già due anni fa, nel 2010. Il nome della società che ha richiesto la registrazione del brevetto fa sicuramente scalpore dal momento che è quello di Microsoft.
Nel documento viene descritto l’utilizzo di una coppia di fasci laser che riproduce, sulle lenti degli occhiali, le immagini provenienti, ad esempio, da un personal computer o da una console di gioco. Utilizzando una serie di espedienti tecnici, quindi, chi indossa lo speciale elmetto potrà visualizzare correttamente le immagini evitando i problemi che si presenterebbero per l’occhio umano nel mettere a fuoco elementi troppo vicini.
Il testo reso noto dall’ufficio brevetti non menziona i possibili utilizzi che il colosso di Redmond avrebbe pensato per il nuovo elmetto. Il prodotto presentato da Microsoft, però, potrebbe sancire l’ingresso dell’azienda nel mondo delle soluzioni per la realtà virtuale.
Solo una frase suggerisce qualche indizio riferendosi ad un gran numero di possibili applicazioni, “dai videogiochi, al campo dell’aviazione“.
E’ altamente probabile, comunque, che si possa partire proprio dai videogame. John Carmack, di id Software, la società che ha partorito titoli storici quali Wolfenstein 3D, Doom e Quake, proprio il mese scorso aveva svelato un prototipo di occhiali per la realtà virtuali realizzati da eMagin. “Non c’è alcun tipo di distorsione nell’intera area visiva“, aveva scritto Carmack su Twitter pubblicando anche una foto del prodotto (ved. questa pagina).
Microsoft, da parte sua, potrebbe pensare di fornire elmetto e occhiali per migliorare l’esperienza di gioco su PC e Xbox, senza la necessità per il giocatore di dover guardare sempre lo schermo, come accade nel caso di Kinect. L’oggetto brevettato da Microsoft, inoltre, potrebbe essere sfruttato anche per applicazioni di realtà aumentata (le lenti non sono “cieche” e consentono di vedere il mondo circostante), un campo sul quale Google si sta già muovendo (ved. questo nostro articolo).