Esattamente cinque anni fa Google fece propria Nest, nota società che progetta, produce e commercializza dispositivi smart: termostati, rivelatori di fumo e sistemi per la sicurezza, compresi campanelli e serrature intelligenti.
Qualche giorno fa i portavoce dell’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin hanno confermato che il sistema d’allarme realizzato da Nest (Nest Secure) è divenuto compatibile con Google Assistant, l’assistente digitale che è ormai diventato il fil rouge tra molteplici dispositivi smart di nuova generazione.
C’è però un problema sul quale è stata richiamata l’attenzione: Nest Guard, il componente utilizzato come centrale d’allarme, tastiera e rilevatore di movimento (a sua volta integrato con Google Assistant), consta anche di un microfono che non è mai stato citato nelle specifiche tecniche.
Un portavoce di Google si è subito affrettato a precisare che si è trattato di un errore, una mera dimenticanza. “La presenza del microfono effettivamente presente sul dispositivo non doveva essere un segreto e avrebbe dovuto essere indicata nelle specifiche. Si è trattato di un errore da parte nostra“, è stato il commento ufficiale.
Per fugare ogni dubbio, Google ha voluto precisare anche che il microfono non è mai attivato per impostazione predefinita e deve essere eventualmente abilitato dall’utente agendo sull’apposita opzione.
L’aggiunta del microfono è stata prevista per aggiungere nuove abilità: ad esempio la capacità per Nest Guard di rilevare e riconoscere un rumore sospetto, come un vetro rotto.