Meta sta compiendo significativi progressi nel campo dell’intelligenza artificiale cosiddetta “incarnata“. Il colosso sta infatti lavorando per dare ai robot una sensibilità al tatto simile a quella umana. Il progetto coinvolge collaborazioni con GelSight, azienda americana di sensori, e Wonik Robotics, società sudcoreana, per portare sul mercato sensori tattili avanzati. L’obiettivo è fornire la comunità scientifica di strumenti in grado di migliorare l’interazione tra umani e robot.
Tre innovazioni principali sono state presentate: Sparsh, Digit 360 e Digit Plexus, ciascuna incentrata su diversi aspetti della percezione e interazione tattile. Meta punta a far sì che i robot eseguano compiti complessi, grazie a modelli avanzati come i Large Language Models (LLM) e i Vision-Language Models (VLM), che consentono ragionamento e pianificazione.
Robot sempre più umani: il mondo AI rivoluzionato dal progetto di Meta
Sparsh, sviluppato in collaborazione con l’Università di Washington e la Carnegie Mellon University, è una serie di modelli progettati per codificare la percezione tattile attraverso la visione, un’abilità cruciale per controllare la forza applicata agli oggetti. Questo permetterà ai robot di manipolare materiali delicati senza danneggiarli, migliorando la loro precisione operativa.
Un’altra innovazione rivoluzionaria è Digit 360, un sensore a forma di dito artificiale con oltre 8 milioni di taxel che consentono una sensibilità tattile avanzata, simile ai riflessi umani. Dotato di IA integrata, può elaborare rapidamente i dati tattili, offrendo reazioni immediate e precise.
Digit Plexus è una piattaforma software e hardware che semplifica l’integrazione di più sensori in una mano robotica, facilitando la creazione di applicazioni robotiche avanzate.
Infine, Meta ha introdotto PARTNR (Planning and Reasoning Tasks in Human-Robot Collaboration), un benchmark per valutare l’efficacia dei robot nell’assistenza domestica. Basato su Habitat, l’ambiente simulato di Meta, PARTNR include 100.000 compiti e oltre 5.800 oggetti unici. Meta descrive questa tecnologia come un passo verso la trasformazione dei robot da semplici agenti a veri e propri partner collaborativi, sottolineando l’enorme potenziale dell’AI incarnata nel prossimo futuro.