L’esplosione dei contenuti generati tramite Intelligenza Artificiale è stata accompagnata dal dilagare dei deepfake.
Questo fenomeno, applicabile sia al contesto delle immagini che dei video, risulta una vera e propria piaga molto difficile da estirpare. Secondo i dati riportati dalla piattaforma Sumsub, circa il 7% di tutte le frodi tra il 2023 e il 2024 sono state in qualche modo legate a tale pratica e, a meno di adeguate contromosse, questi numeri sembrano destinati ad aumentare nel 2025. Per fortuna i colossi tecnologici si stanno muovendo per cercare di arginare il fenomeno, con SynthID di DeepMind che è forse il tool più famoso del settore finora.
L’ultima azienda ad aver presentato un prodotto in tal senso è Meta, che ha di recente presentato un nuovo strumento per applicare filigrane, indistinguibili allo sguardo umano, che permettono di etichettare un contenuto video come generato dall’AI. Lo strumento, chiamato Meta Video Seal e mostrato per la prima volta nella giornata di ieri, è un servizio open source già predisposto per l’integrazione con software preesistente.
Video Seal di Meta “resiste” a compressione, sfocatura e ritagli delle clip video
Pierre Fernandez, scienziato ricercatore AI di Meta, ha spiegato come Video Seal punta a diventare una filigrana più efficace dei metodi già utilizzati per segnalare deepfake e contenuti simili.
Lo stesso Fernandez ha poi voluto sottolineare perché quanto proposto da Meta va oltre ad altri sistemi di filigrana già proposti da altre aziende. Stando all’esperto, la riproduzione tramite piattaforme social porta alla compressione video, che potrebbe rendere meno efficace i sistemi di etichettatura finora applicati. Per Fernandez, Video Seal è uno strumento resiliente alle modifiche più comuni sui contenuti video, che si parli di ritaglio, sfocatura o della semplice applicazione degli algoritmi di compressione.
Il professionista ha comunque ammesso che quanto proposto da Meta non è ancora perfetto. Per la compagnia, la grande sfida è rendere Video Seal uno standard, convincendo social e altre aziende che il proprio strumento ha capacità superiore a quanto proposto dalla concorrenza.