Meta fa dietrofront: ritirati i personaggi AI da Instagram e Facebook

Meta ha ritirato i suoi profili AI da Facebook e Instagram dopo critiche su chat fuorvianti e rappresentazioni identitarie problematiche.

L’esperimento di Meta con i profili generati dall’intelligenza artificiale su Facebook e Instagram si è concluso con un passo falso. L’azienda ha deciso di rimuovere diversi account creati tramite AI in seguito a forti critiche da parte degli utenti, che hanno segnalato chat fuorvianti, errori grafici e un utilizzo discutibile di rappresentazioni identitarie.

Un esperimento finito male: Meta torna sui suoi passi

I profili AI di Meta, completi di biografie dettagliate, selfie e persino post personalizzati, erano stati ideati per integrarsi nel normale flusso delle piattaforme social, con l’obiettivo di rendere l’interazione più coinvolgente e interattiva. Tuttavia, l’accoglienza è stata tutt’altro che positiva.

Un caso particolarmente controverso è stato quello del profilo chiamato “Liv”, descritto come una “mamma nera queer di due bambini”. L’utente Karen Attiah, giornalista del Washington Post, ha pubblicato screenshot di una conversazione con “Liv” in cui il personaggio rivelava di essere stato creato da un team prevalentemente bianco, suscitando numerose critiche per la superficialità e l’approssimazione del progetto.

La giornalista indipendente Mady Castigan ha poi condiviso un’altra conversazione in cui “Liv” affermava che i suoi creatori si erano ispirati al personaggio di Sofía Vergara in Modern Family – un personaggio che non corrisponde affatto all’identità attribuita al profilo AI.

Oltre alle evidenti problematiche nella gestione dell’identità, un altro difetto segnalato dagli utenti era l’impossibilità di bloccare questi profili, rendendo le interazioni indesiderate ancora più frustranti.

La decisione di rimuovere i profili AI

Di fronte alle critiche sempre più intense e alla cattiva gestione delle rappresentazioni identitarie, Meta ha deciso di ritirare completamente i suoi personaggi AI dalle piattaforme social.

Piuttosto che tentare di correggere i difetti emersi, la società ha scelto la strada più drastica: eliminare l’intero esperimento, almeno per il momento.

Le dichiarazioni di Meta: verso un futuro ibrido

In un’intervista dello scorso anno, Connor Hayes, vicepresidente di Meta per l’AI generativa, ha dichiarato che l’azienda intende essere sempre più proattiva nel promuovere contenuti creati dall’intelligenza artificiale, paragonando questa evoluzione al passaggio dai feed basati sui follower ai contenuti suggeriti dagli algoritmi.

“Penso che il prossimo salto sarà quello di superare il limite di ciò che gli esseri umani possono creare, arrivando a un feed che mescoli contenuti reali e generati interamente dall’AI.”

Se l’intenzione di Meta è quella di portare l’AI al centro delle interazioni social, l’azienda dovrà sicuramente fare un lavoro più attento e rispettoso. L’esperimento con Liv ha dimostrato che l’intelligenza artificiale, se mal gestita, può risultare non solo fuorviante, ma anche problematicamente superficiale nel trattare temi di rappresentazione e inclusione.

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