Rispetto ai piani iniziali Facebook aveva accumulato un po’ di ritardo. Nonostante le pressioni ricevute a suo tempo da Stati Uniti, Regno Unito e Australia Meta ha finalmente annunciato la possibilità per tutti gli utenti interessati di usare la crittografia end-to-end in Messenger.
L’aggiornamento consegna agli utenti uno strumento che permette di applicare la cifratura dei dati da un capo all’altro della conversazione per le chat ma anche, d’ora in avanti, per le chiamate vocali.
Da oggi diventa possibile toccare l’icona del lucchetto in Messenger quando si avvia una nuova chat per usare la cifratura end-to-end.
La funzione sarà attivata di default nel corso del 2023 mentre adesso è possibile usarla soltanto su richiesta.
Oltre alla crittografia end-to-end, Meta ha annunciato alcune nuove funzionalità e controlli aggiuntivi sulla funzione di autodistruzione dei messaggi. Quando qualcuno farà uno screenshot di una conversazione criptata, l’utente riceverà subito una notifica. Soprattutto sui dispositivi sottoposti a root non è possibile bloccare completamente gli screenshot ma almeno gli utenti saranno informati sul fatto che l’interlocutore ha acquisito un’immagine delle informazioni trasmesse in chat.
Gli sviluppatori hanno assicurato che l’introduzione della crittografia end-to-end non influenzerà le normali funzioni utilizzabili all’interno delle chat: GIF, adesivi e reazioni verranno inviati normalmente. Premendo a lungo su un messaggio è possibile rispondere o inoltrarlo.
L’implementazione della cifratura end-to-end in Messenger sarà comunque oggetto di attente verifiche. Diversamente rispetto a Signal, app per la messaggistica istantanea open source e software libero, e a Telegram che condivide il codice sorgente del modulo client, le applicazioni di Facebook-Meta sono proprietarie e a sorgente chiuso.
I detrattori hanno spesso criticano la decisione di non rendere palese il codice delle applicazioni di Facebook.
WhatsApp non applica sempre la crittografia end-to-end sui messaggi, fu l’accusa lanciata di recente. In realtà Facebook chiarì che ciò avviene soltanto quando un messaggio viene segnalato come indesiderato, sospetto o contenente materiale illecito.