Mercoledì 19 ottobre “un pezzo d’Italia” atterrerà su Marte. Se tutto andrà per il verso giusto, infatti, dopo un viaggio spaziale durato circa sette mesi, il lander Schiaparelli sbarcherà sul suolo marziano.
Le operazioni che porteranno Schiaparelli all’atterraggio sono già iniziate e sono gestite dall’ESA (l’agenzia spaziale europea) – in collaborazione con i russi di Roscosmos – a una distanza pari a circa 56 milioni di chilometri.
Il “piano di volo” prevede che lander e modulo principale – ormai già separatisi – viaggino insieme in un’orbita molto bassa attorno a Marte (fino a una quota minima di 120 chilometri).
Mercoledì prossimo dovrebbe iniziare la discesa, che durerà sei minuti e mezzo, fino a toccare la superficie del pianeta rosso.
La missione ExoMars, della quale abbiamo abbondantemente parlato nell’articolo di approfondimento Oggi parte ExoMars, ESA e NASA si sfidano alla conquista di Marte, ha come fine ultimo quello di preparare l’arrivo su Marte di un equipaggio umano.
L’atterraggio su Marte consentirà di mettere alla prova il corretto funzionamento di un innovativo scudo termico, del paracadute, di un sistema di propulsione e di una struttura deformabile.
Mentre il lander Schiaparelli lavorerà sulla superficie marziana, inviando dati alla base terrestre, il modulo orbitante continuerà a ruotare intorno alla superficie del pianeta rosso per quattro anni. Trace Gas Orbiter, questo il nome del modulo orbitante, impiegherà però un anno intero per ottimizzare la sua posizione e rendere perfettamente circolare la sua orbita. L’inizio della missione scientifica del Trace Gas Orbiter è infatti programmato per la fine del 2017.
Per seguire in diretta l’atterraggio su Marte, è possibile visitare questa pagina a partire dalle ore 15 di mercoledì 19 ottobre. L’inizio della discesa è al momento fissato per le ore 16,42.
L’Agenzia Spaziale Italiana è tra i primi finanziatori dell'”impresa”: l’impegno economico per ExoMars è stato di 350 milioni di euro corrispondenti al 32% del valore complessivo della missione, pari a 1,3 miliardi.
Leonardo-Finmeccanica, inoltre, ha realizzato quattro pannelli solari dell’apertura alare di 17,5 metri che permettono di alimentare i moduli ad una distanza di 207 milioni di chilometri.
Maggiori informazioni sulla missione ExoMars sono reperibili in queste pagine.