Un cybercriminale con doppia cittadinanza canadese e russa, facente parte del noto gruppo LockBit, è stato condannato a quattro anni di prigione a causa delle sue attività sul Web.
Il trentatreenne Mikhail Vasiliev, residente in Ontario, Canada, è stato coinvolto in operazioni che hanno visto più di 1.000 vittime infettate da ransomware, con conseguente estorsione di denaro da parte della suddetta gang. Vasiliev è stato arrestato nel corso del novembre del 2022 e, nel corso del mese scorso, è stato già dichiarato colpevole di ben otto capi di imputazione.
In un blitz presso la sua abitazione nell’ottobre dello stesso anno, le forze dell’ordine canadesi avevano trovato lo stesso Vasiliev con un laptop che mostrava la schermata di accesso al pannello di controllo offerto da LockBit. Inoltre, a nome del cybercriminale, è stato individuato un wallet con Bitcoin attraverso cui aveva ricevuto il pagamento di un riscatto da una vittima del ransomware.
Ad aggravare la posizione sono state anche alcune chat con un utente, noto come LockBitSupp, considerato uno dei principali membri del gruppo.
Per il giudice il membro di LockBit è un vero e proprio “Cyber-terrorista”
Secondo quanto affermato dal giudice che presiede il caso, Michelle Fuerst, Vasiliev è considerabile un “Cyber-terrorista” che agiva attraverso azioni “Pianificate, deliberate e freddamente calcolate” come riportato da CTVNews.
Per l’avvocato che difende il russo-canadese, invece “Mikhail Vasiliev si è assunto la responsabilità delle sue azioni, e questo si è manifestato nell’aula di tribunale di oggi con la sentenza che è stata inflitta“.
LockBit è apparso sulla scena nel 2019 e, nel giro di tre anni, è diventato il ransomware più temuto e diffuso al mondo. Il suo modello operativo è detto Ransomware-as-a-Service (RaaS), che consiste nell’offrire software e infrastruttura ad affiliati che, a loro volta, utilizzano l’agente malevolo in autonomia. Secondo le stime, LockBit conta centinaia di affiliati sparsi un po’ in tutto il mondo.
Nonostante le recenti operazioni delle forze dell’ordine mirate a smantellare questo network, la struttura sembra essere alquanto difficile da debellare.