In un periodo storico in cui tutte le aziende sembrano voler integrare l’intelligenza artificiale nei propri servizi, McDonald’s ha deciso invece di lasciarsela alle spalle. La nota catena di ristoranti fast food, in collaborazione con IBM, sta sperimentando l’uso dell’AI da un paio di anni e solo per gli ordini dei clienti al McDrive. È stato però ora annunciato che la fase di test terminerà il 26 luglio 2024 e che, almeno per il momento, non c’è alcuna intenzione di “ammodernare” il servizio con la più recente tecnologia.
Perché McDonald’s ha deciso di rinunciare all’AI
In base a quanto riportato da Restaurant Business, i feedback raccolti in questi due anni di test non sono stati sufficientemente positivi, quindi il colosso di Chicago ha deciso di mettere da parte questa soluzione che ha coinvolto oltre 100 ristoranti sparsi sul territorio statunitense. Lo scopo era quello di rendere ancora più veloce il processo di ordine, ma qualcosa deve essere andato storto.
La decisione è dunque presa e questo significa che negli oltre 100 ristoranti McDonald’s scelti per i test, i dipendenti torneranno ad occuparsi anche degli ordini al McDrive.
Ma la decisione di McDonald’s è definitiva? Non c’è davvero più spazio per l’intelligenza artificiale nella strategia dell’azienda fondata nel 1940? Non è possibile sciogliere questi dubbi al momento, ma è possibile che la stessa stia valutando nuovi partner o un upgrade di accordi già esistenti, come quello con Google annunciato a dicembre ma di cui sono praticamente sconosciuti i dettagli.
La redazione di Bloomberg lancia un’altra ipotesi, forse molto più vicina alla realtà dei fatti. McDonald’s potrebbe aver deciso di utilizzare l’intelligenza artificiale per scopi diversi: non per i clienti, ma per i dipendenti. Il chatbot Ask Pickles sarebbe un assistente virtuale a cui rivolgersi per ottenere, ad esempio informazioni circa la manutenzione e la pulizia dei macchinari.