Le carte di credito e di debito si sono evolute significativamente nel corso degli anni diventando sempre più semplici e immediate da utilizzare. Con i sistemi di mobile payment come Google Pay, Apple Pay, Samsung Pay e altri strumenti simili non è oggi neppure più necessario estrarle dal portafogli: basta avvicinare al terminale di pagamento (POS) lo smartphone dotato di chip NFC.
Al momento la maggior parte delle carte è ancora dotata di una banda magnetica che permette la lettura dei dati identificativi. Ciò è però destinato a cambiare perché la banda magnetica sarà definitivamente soppiantata dai chip, presenti ormai da fine anni ’90 e soprattutto dai meccanismi contactless che permettono di effettuare una transazione semplicemente avvicinando la carta al POS (RFID) oppure il telefono compatibile NFC.
Mastercard è la prima rete di pagamento che ha annunciato l’abbandono della banda magnetica che inizierà gradualmente dal 2024.
Implementata per la prima volta negli anni ’60, l’utilizzo della banda magnetica è stato portato in auge da IBM. La tecnologia permetteva alle banche di codificare le informazioni utili per i pagamenti sulla banda magnetica applicata alla carta offrendo maggiore sicurezza rispetto ai vecchi metodi. A causa della facile lettura dei dati memorizzati nella banda magnetica anche da parte di soggetti non autorizzati, dalla fine degli anni ’90 si è deciso di aggiungere un chip basato sullo standard EMV rendende le carte delle smart card.