A pochi giorni dal rilascio della versione finale di Ubuntu Linux 8.04, sinora conosciuta con il nome in codice di “Hardy Heron”, Mark Shuttleworth, CEO di Canonical – la società che sponsorizza lo sviluppo del sistema operativo -, conferma che non ci saranno ritardi nel lancio della release definitiva.
Ubuntu 8.04 vedrà quindi la luce il prossimo 24 Aprile e continuerà ad essere supportato ed aggiornato per almeno tre anni. L'”airone coraggioso” è infatti una release LTS (“long term support”) ovvero che garantisce supporto, da parte di Canonical, a lungo termine.
Shuttleworth ha voluto commentare come le soluzioni Linux tendano a soddisfare, in modo più completo, le aspettative degli utenti rispetto ai sistemi operativi “proprietari” a sorgente chiuso.
Con l’uscita della nuova versione di Ubuntu, Shuttleworth intende raccogliere maggiore interesse da parte delle imprese cercando di assolvere alle loro specifiche esigenze. Il magnate sudafricato puntualizza anche come molti produttori di server quali IBM, Dell, Sun ed HP stiano oggi supportando Ubuntu. “Poiché il 70% del nostro business si basa sul supporto server”, ha aggiunto Shuttleworth “l’adozione sempre maggiore della distribuzione in quest’ambito è per noi un aspetto chiave”.
Ubuntu 8.04 non è ancora uscito e già si parla dei futuri aggiornamenti. Shuttleworth ha spiegato che in Giugno verrà rilasciato un aggiornamento per il supporto di nuovi hardware mentre in Ottobre dovrebbe essere rilasciata la versione 8.10 del sistema operativo.
Non può essere non menzionato il comportamento flessibile che ormai contraddistingue Ubuntu nell’utilizzo dei driver di periferica proprietari. Alcune distribuzioni Linux si oppongono infatti streanuamente, per motivi di principio, all’uso di driver proprietari: ciò può portare alla difficoltà di configurare certe tipologie di periferica, schede Wi-Fi o schede audio. Ubuntu racchiude i driver proprietari all’interno di un repository “ristretto” ma provvede comunque ad installarli qualora ve ne fosse la necessità. Un pop-up informa l’utente sull’azione intrapresa da parte di Ubuntu ed offre comunque la possibilità di disinstallare i driver proprietari.
Dopo la discussione relativa all’ambito server, Shuttleworth ha voluto comunque precisare che il miglioramento del sistema per l’utilizzo desktop non è stato affatto tralasciato. Anzi, Ubuntu 8.04 integrerà Wubi, un meccanismo che proporrà una modalità d’installazione da Windows e che offrirà la possibilità di avviare il setup della distribuzione Linux senza necessitare di una partizione separata. Wubi si rivela la soluzione ideale per testare Ubuntu senza doversi servire di un “Live CD” e senza operare modifiche alla struttura del disco fisso.
Wubi non è una macchina virtuale: grazie a questo software è possibile installare Ubuntu in Windows proprio come se si trattasse di una qualsiasi altra applicazione: la distribuzione di Canonical verrà installata all’interno di un file system virtuale, creato sulla partizione Windows.