Mark Zuckerberg sta cambiando, sia nel look che nel modo di esporre opinioni e contenuti. Il CEO di Meta sta mostrando ora una versione meno filtrata di sé stesso, forse più spontanea e trasparente. Ad esempio, durante una conversazione con il CEO di NVIDIA Jensen Huang, l’amministratore delegato del colosso di Menlo Park non ha usato mezzi termini per esprimere il suo disappunto verso le piattaforme chiuse.
La conversazione (qui il video completo) è iniziata con i due dirigenti impegnati a parlare dell’intelligenza artificiale e dei ruoli di spicco in questo settore delle rispettive aziende. Zuckerberg, ad esempio, ha speso qualche parola per l’appena annunciato AI Studio, una piattaforma per “creare e scoprire personaggi basati sull’intelligenza artificiale”.
L’imprenditore nato a White Plains ha poi cambiato argomento, dichiarando la sua contrarietà nei confronti degli ecosistemi chiusi come quello di Apple. Non che sia una novità, dal momento che Mark Zuckerberg è da anni ormai che critica il colosso di Cupertino per questa sua strategia. Qualcosa però è cambiato, perché durante la conversazione con Huang, Zuckerberg non ha mantenuto il suo solito controllo.
«La prima versione di Facebook era sul web, poi c’è stata la transizione sul mobile. Certo, ora tutti hanno un computer in tasca, ed è grandioso, ma c’è un aspetto negativo, ovvero che siamo molto limitati in quello che possiamo fare», ha spiegato Zuckerberg riferendosi esplicitamente al sistema chiuso di Apple, azienda che “ha vinto questa generazione” e “sostanzialmente possiede tutto il mercato”. Poi, dopo aver ricordato il successo di Microsoft Windows, una piattaforma più aperta e compatibile con gli hardware di più aziende, il CEO di Meta ha affermato:
Spero che nella prossima generazione torni a vincere l’ecosistema aperto. […] Per quanto riguarda Meta, è un po’ egoistico, ma sai, dopo aver averla gestita per un po’, uno dei miei obiettivi per i prossimi 10 o 15 anni è di assicurarmi che possiamo realizzare quella tecnologia di base su cui poter costruire esperienze social. Perché ci sono state troppo che cose che ho provato a costruire e ho ricevuto come risposta “nah, non può realizzarlo” dal provider della piattaforma. E allora, guardando al futuro, mi sono detto, “fan***o” a tutto questo.
«Mi dispiace, ma se mi fai parlare di piattaforme chiuse, mi arrabbio», ha concluso Zuckerberg dopo l’intervento di Huang.