Da quando, all’incirca due anni fa, iniziarono a diffondersi le prime indiscrezioni circa lo sviluppo di Windows 7, si iniziò a parlare anche di un componente di sistema tutto nuovo: MinWin. Dietro ad un nome così “essenziale” si celava quello che è considerato il nuovo kernel del sistema operativo di casa Microsoft. Adesso che Windows 7 è stato ormai lanciato, MinWin si trova già installato sui sistemi di coloro che hanno scelto il più recente tra i sistemi operativi del colosso di Redmond. E così come in Windows 7, MinWin è stato integrato in Windows Server 2008 R2.
Mark Russinovich, uno dei maggiori esperti per ciò che riguarda gli aspetti architetturali e prestazionali di Windows, è voluto tornare sull’argomento MinWin per spiegare dettagliatamente di che cosa si tratta. In sintesi, MinWin è considerato un componente dall’importanza chiave dal momento che consentirà a Windows di evolversi, in futuro, senza la necessità di dover riscrivere i servizi “core” o preoccuparsi di un’eventuale rottura delle dipendenze tra i servizi di base e le API di livello più alto.
MinWin è un passo nella giusta direzione: l’obiettivo è quello di mettere a punto un componente “core” che integri tutte le funzionalità di base dipendendo completamente da se stesso, senza quindi la necessità di poggiare su altri componenti accessori.
In Windows 7, MinWin si compone di 161 file che complessivamente occupano un quantitativo di spazio su disco pari a 28 MB. E’ capace di eseguire il kernel, i servizi di sistema fondamentali e lo stack TCP/IP. Nell’architettura MinWin, tutte le funzioni “core” sono inserite nella nuova libreria kernelcore.dll
. Tutte le altre chiamate API non ricomprese all’interno di tale libreria vengono semplicemente inoltrate all’esterno, verso le altre librerie.