L’hacker russo è stato dichiarato colpevole da un tribunale americano rispetto allo sviluppo del malware Trickbot. L’agente malevolo, attivo nel periodo della pandemia, è stato largamente utilizzato per l’estorsione di denaro nel contesto ospedaliero e imprenditoriale.
L’uomo, il quarantenne Valdimir Dunaev, è stato estradato dalla Corea del Sud negli Stati Uniti nel corso del 2021 con l’accusa diverse accuse relative ad attività criminali online, spaziando dal furto d’identità fino alle frodi bancarie. Secondo il Dipartimento di Giustizia americano, Dunaev avrebbe fornito “Servizi specializzati e capacità tecniche a sostegno del progetto Trickbot“.
Dunaev, lo scorso giovedì, è stato processato e dichiarato colpevole da un tribunale dell’Ohio, con una pena che verrà emessa il prossimo 20 marzo e che rischia fino a 35 anni di carcere.
Trickbot: in totale sono nove gli hacker finiti sul banco degli imputati
Il caso Trickbot, però, ha coinvolto anche altri hacker. Si parla di altri otto esponenti, tutti hacker russi, che avrebbero legami più o meno stretti con i servizi segreti del paese d’origine.
Uno dei membri, ovvero la cittadina lettone Alla Witte, è stata dichiarata colpevole di cospirazione e frodi da un tribunale americano nel corso dello scorso giugno. Witte, nello specifico, è stata condannata a due anni e otto mesi di reclusione, per aver contribuito alla scrittura del malware e aver partecipato ad operazioni ransomware.
D’altro canto il collettivo di cybercriminali, attivo dal 2016, è stato per anni uno dei nomi più temuti per quanto riguarda le minacce informatiche. Prima del già citato malware, infatti, gli hacker russi coinvolti avrebbero creato il famoso ransomware Conti, attivo massicciamente tanto negli Stati Uniti quando in più di altri 30 paesi.
Il processo a carico di Dunaev, però, fa leva proprio sul periodo di attività di Trickbot. Nel periodo a cavallo tra 2020-2021, dunque in pandemia, il malware ha registrato il suo picco di attività, causando non pochi danni alle strutture ospedaliere già provate dall’emergenza.