Nei giorni scorsi Trend Micro Research ha presentato il suo report Stepping ahead of risk, un riassunto dei primi sei mesi di questo 2023 riguardante le minacce informatiche.
Il documento in questione ha fornito dati alquanto negativi per quanto riguarda il nostro paese. L’Italia, infatti, figura ancora una volta come uno dei paesi più a rischio per quanto riguarda malware che colpiscono l’online banking.
In questo contesto, infatti, il bel paese è primo in Europa e il quarto a livello mondiale. Primo fra tutti in questa poco lusinghiera classifica è il Giappone, con 28.816 casi. La seconda posizione va agli Stati Uniti (10.485 casi documentati) con terza la Turchia (5.529). L’Italia si colloca proprio ai piedi del podio, con 1.804 casi registrati.
Più in generale, il 2023 sembra profilarsi come l’anno nero della sicurezza digitale. I sempre maggiori casi di ransomware, gli exploit zero-day divenuti ormai una consuetudine e l’applicazione sempre più massiccia dell’Intelligenza Artificiale, sembrano lasciare pochi dubbi a riguardo.
Non solo Italia nel mirino: ecco i numeri spaventosi del primo semestre 2023
Secondo il report di Trend Micro, preoccupa soprattutto l’adozione di nuove tecniche in grado di ridurre le possibilità di rilevamento di malware e altri agenti malevoli simili. Il documento, per esempio, cita APT34 come esempio, essendo uno dei collettivi di cybercriminali più conosciuti e temuti al mondo.
Non da meno sono altri gruppi, capaci di realizzare nuove e temibile tecniche come la stack rumbling, che disabilita i prodotti di sicurezza tramite Image File Execution Options (IFEO).
Nel complesso però, sono i semplici numeri a fare paura. Sempre prendendo in esame il primo semestre dell’anno, si sono contate ben 894 nuove vulnerabilità individuate di cui 47 rientranti nella categoria delle falle zero-day.
Lato posta elettronica, invece, si è superato nel complesso di più di un miliardo di e-mail filtrate dai sistemi anti-spam ogni ora a causa della presenza di link malevoli al loro interno.