Malware e IoT, cresce la preoccupazione: i casi quadruplicano

La ricerca di Zscaler rivela i numeri poco confortanti: i dispositivi IoT sempre più nel mirino dei cybercriminali.

Quando si parla di tecnologia e vita quotidiana, PC e smartphone rappresentano solo una piccola parte dei dispositivi con cui abbiamo a che fare.

Nel contesto dei prodotti Internet of Things (IoT), negli ultimi anni, si è vissuto un recente boom: un’occasione imperdibili per i cybercriminali. Secondo un’analisi pubblicata da Zscaler ThreatLabz, nell’ultimo anno si è visto un aumento del 400% dei malware che prendono di mira questo tipo di dispositivi.

Come riportato dagli esperti, sono stati presi in esame 850 device unici che, nel corso di diversi mesi, sono stati coinvolti in tre trilioni di transazioni. Un campione che, dunque, viene ritenuto alquanto attendibile. Stando ad alcune stime, entro il 2027 i dispositivi IoT saranno complessivamente più di 29 miliardi: un numero enorme calcolando che ad oggi sono “solo” 16,7.

I test di Zscaler hanno evidenziato come, nel periodo tra gennaio e giugno 2023 sono stati dunque segnalati e bloccati circa 300.000 attacchi contro prodotti IoT. Ciò rappresenta un incremento di quattro volte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Dati allarmanti ma non sorprendenti, visto i volumi di utenti e denaro che circola attraverso questi device. Ma quali sono i principali pericoli nel mondo IoT?

IoT sempre più a rischio malware: i dati di Zscaler preoccupano gli esperti

Tra i malware più attivi nel contesto figurato le botnet Mirai e Gafgyt. Da soli, questi due malware costituiscono il 66% dei payload attivi nel settore.

Attraverso l’inclusione dei dispositivi nelle botnet, questi vengono sfruttati per attacchi DDoS, azioni criminali che causano ingenti perdite finanziarie ad aziende di tutto il mondo. I cybercriminali sembrano focalizzarsi su vulnerabilità legacy, sfruttando carenze soprattutto a livello di aggiornamenti.

Dati alla mano, l’industria manifatturiera è la prediletta dai criminali informatici, con il 52% delle operazioni registrati e una media poco invidiabile di 6.000 attacchi settimanali sui dispositivi monitorati.

Informazioni a dir poco interessanti sono quelle che riguardano, fisicamente, quali sono i prodotti specifici maggiormente a rischio. Si parla in prevalenza di:

  • Stampanti 3D
  • Strumenti per la geolocalizzazione
  • Dispositivi di controllo industriale
  • Sistemi multimediali automobilistici
  • Terminali di pagamento.

A tal proposito, oltre a mantenersi informati rispetto agli ultimi trend di sicurezza, chiunque possiede questo tipo di dispositivi deve mantenere gli stessi aggiornati, onde evitare spiacevoli sorprese.

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