La Federal Aviation Administration (FAA), agenzia del Dipartimento dei Trasporti statunitense incaricata di regolare e sovrintendere a ogni aspetto riguardante l’aviazione civile, ha chiarito che i MacBook Pro da 15 pollici che ancora utilizzano una batteria potenzialmente a rischio, oggetto di un recente richiamo Apple, non possono essere portati in aereo.
L’ente ha rilasciato la seguente dichiarato: “FAA è al corrente del richiamo sui notebook MacBook Pro da 15 pollici presentato da Apple. All’inizio di luglio abbiamo allertato le compagnie aeree a proposito di tale richiamo e informato i viaggiatori. Abbiamo inoltre pubblicato alcuni promemoria per invitare il pubblico a seguire le linee guida esposte a questo indirizzo“.
Com’è facile evincere, la FAA osserva che “se un prodotto è considerabile merce pericolosa o contiene un componente pericoloso (ad esempio una batteria) ed è soggetto a un richiamo di sicurezza relativo, non deve essere trasportato a bordo di un aereo o nel bagaglio a meno che il prodotto/componente richiamato non sia stato sostituito o riparato o altrimenti reso sicuro secondo le istruzioni del produttore/fornitore“.
L’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), con esplicito riferimento ai prodotti elettronici oggetto di richiamo, scrive invece in questa pagina: “EASA raccomanda che gli operatori informino gli equipaggi, i passeggeri e il personale in merito ad eventuali restrizioni e limitazioni al trasporto di tali dispositivi a bordo. Se un dispositivo oggetto di una campagna di richiamo venisse portato a bordo, il passeggero è tenuto a tenerlo spento e a non utilizzare o caricare il dispositivo. Si ricorda inoltre ai passeggeri di informare immediatamente il personale di bordo quando un dispositivo apparisse danneggiato, caldo, producesse fumo, venisse perso o cadesse nella struttura del sedile“.
Nel caso dei MacBook Pro da 15 pollici, Apple ha approntato una pagina che permette di riconoscere i notebook dotati di batterie fallate. Sta però evidentemente ai passeggeri controllare che il proprio dispositivo non sia equipaggiato con una batteria oggetto di richiamo e attivarsi tempestivamente in tal senso.
Apple ha dichiarato che soltanto un numero limitato di dispositivi venduti prevalentemente tra settembre 2015 e febbraio 2017 risulta potenzialmente affetto dal problema ma, ovviamente, mentre con i Samsung Note 7 era piuttosto semplice riconoscere il dispositivo, oggi è di fatto praticamente impossibile – per soggetti terzi – distinguere un MacBook Pro da 15 pollici potenzialmente problematico da uno assolutamente sicuro.
Lo scorso 10 luglio la FAA aveva pubblicato un tweet “informale” in cui si spiegava come dispositivi dotati di batterie oggetto di campagne di richiamo “non possono volare”.
#RECALL ALERT: The #FAA reminds passengers that recalled #batteries do not fly. Avoid carrying #recalled batteries when flying until repaired/replaced per manufacturer instructions. Learn how to #PackSafe at https://t.co/OzSsV8ar7m. @USCPSC recall https://t.co/rKTiTdv4lj https://t.co/kqLCRedilp
— The FAA (@FAANews) July 10, 2019
Aggiornamento del 30 agosto. Come riporta Bloomberg, diverse compagnie aeree hanno iniziato imporre limitazioni più severe sui MacBook di Apple, indipendentemente dal loro modello e dal fatto che si tratti di prodotti interessati o meno dalla campagna di richiamo.
Qantas Airways, per esempio, fa presente che “fino a nuovo avviso, tutti i MacBook Pro Apple da 15 pollici devono essere trasportati nel bagaglio a mano e tenuti spenti durante il volo“.
Virgin Australia, invece, si spinge più avanti e sul sito ufficiale dichiara che “tutti i MacBook Apple (quindi non soltanto i MacBook Pro da 15 pollici, n.d.r.) possono essere trasportati solo nel bagaglio a mano. Non sono ammessi MacBook Apple nel bagaglio registrato fino a nuovo avviso“.
Decisioni simili per Singapore Airlines e Thai Airways. La prima compagnia, ad esempio, afferma che i viaggiatori non possono trasportare i MacBook Pro da 15 pollici né in stiva né nel bagaglio a mano fintanto che la batteria non sia stata verificata o sostituita dal produttore.
Sempre Bloomberg aveva citato TUI Group Airlines, Thomas Cook Airlines, Air Italy e Air Transat spiegando che le società hanno deciso per il “bando” dei MacBook Pro da 15 pollici oggetto del richiamo Apple proibendone l’imbarco in qualunque volo.