Secondo alcune indiscrezioni, Apple avrebbe già provveduto ad eliminare dalla prossima versione del sistema operativo Mac OS X il supporto integrato per Java. Insieme con Java, l’azienda della mela avrebbe deciso di rimuovere anche Rosetta, il pacchetto utilizzabile per eseguire codice PowerPC sui Mac basati su processore Intel.
La manovra era stata già anticipata ad ottobre dai vertici di Apple. In quell’occasione, l’annuncio ingenerò qualche malumore tra gli sviluppatori Java: “il pacchetto potrebbe essere rimosso dalle future versioni di Mac OS“, aveva dichiarato l’azienda contemporaneamente alla distribuzione di un nuovo aggiornamento. Coloro che hanno avuto modo di mettere alla prova una versione d’anteprima di Mac OS X 10.7 “Lion” (numerosi esperti sono stati chiamati a verificare il funzionamento del sistema in vista del rilascio estivo) hanno confermato l'”epurazione”. Secondo un’altra fonte, però, agli utenti sarebbe comunque permesso scaricare manualmente Java potendo poi contare su di un meccanismo per l’applicazione automatica degli aggiornamenti, non appena disponibili. Insomma, Java potrebbe essere scaricato, previa autorizzazione dell’utente,
A novembre Apple ed Oracle avevano annunciato l’avvio di una collaborazione tesa a sviluppare un’implementazione opensource della piattaforma Java destinata, nello specifico, al sistema operativo Mac OS X (ved., a tal proposito, questa notizia). Per tale motivo, Apple dichiarò di voler collaborare alla crescita di OpenJDK concentrandosi “sulla maggior parte dei componenti di base, sugli strumenti e sulla tecnologia” necessari per eseguire un’implementazione di Java SE 7 in Mac OS X.
Sul sito ufficiale di Apple sono già descritte le novità salienti di cui si farà portatore Mac OS X 10.7 “Lion” (ved. questa pagina). L’elemento nuovo più evidente sarà l’interfaccia “Aqua” che gestirà diversamente barre di scorrimento (sovrapponibili come oggetti trasparenti), finestre a comparsa ed introdurrà animazioni “multitouch” e “gestures” inedite. La funzionalità “Resume” permetterà di ripristinare un’applicazione riportandola allo stato in cui la si era lasciata prima di un riavvio del sistema o del login. Al debutto anche un meccanismo per il salvataggio automatico delle modifiche apportate a qualunque documento e la gestione della cronologia delle versioni di un medesimo file.
Migliorato ulteriormente anche l’aspetto legato alla sicurezza: introdotta una tecnologia per il sandboxing delle applicazioni in esecuzione e la separazione dei privilegi: uno stesso programma viene separato in più “porzioni”, ciascuna delle quali disporrà di diritti utente e di ruoli distinti.