Durante la Munich Security Conference Google ha presentato un interessante documento, scaricabile a questo indirizzo in cui l’azienda svela come sta contrastando e come combatterà in futuro fake news e disinformazione (vedere anche Fake news: cosa sono, come riconoscerle e perché sono diventate un problema).
Gli interventi riguardano ovviamente il motore di ricerca, Google News e YouTube ma saranno estesi all’intero portafoglio di servizi dell’azienda di Mountain View.
Google spiega che i soggetti impegnati nella diffusione di fake news si pongono diversi obiettivi. Alcuni individui sono mossi da motivazioni economiche per trarre profitto dalla diffusione di informazioni false; altri perseguono finalità politiche con lo scopo di influenzare le valutazioni dell’opinione pubblica e il voto dei cittadini; altri ancora intendono fratturare la società e creare divisioni. In una categoria a parte i cosiddetti “troll” ovvero i soggetti che si compiacciono della diffusione di informazioni fasulle, un’attività espletata essenzialmente per mero divertimento.
I tecnici di Google hanno spiegato che la strategia dell’azienda è basata su tre punti fondamentali.
In primis c’è la volontà di porre al centro la qualità dei contenuti: Google spiega di organizzare e presentare i contenuti sul suo motore di ricerca usando algoritmi di ranking che non prendono in considerazione i singoli punti di vista e non fanno prevalere una visione rispetto all’altra.
Il secondo aspetto ha a che fare con il contrasto delle azioni poste in essere da coloro che intendono velocizzare la diffusione di notizie fasulle. L’esperienza acquisita in 20 anni nel contrasto contro spam viene oggi adottata per trattare adeguatamente i contenuti che rappresentano i fatti in modo del tutto fantasioso.
I vertici di Google sono infine convinti che offrendo agli utenti più fonti di informazione e diversi strumenti per la verifica dei fatti (il cosiddetto fact checking) aiuterà alla diffusione della cultura e favorirà lo sviluppo di una sensibilità capace di riconoscere i contenuti aderenti alla realtà da quelli creati ad arte.
Nuovi “pannelli informativi” saranno inseriti nel motore di ricerca, in Google News e anche su YouTube; nei messaggi pubblicitari, inoltre, viene e verrà sempre meglio indicato perché un utente sta vedendo una particolare inserzione e quali dati sono stati utilizzati per decidere di proporre proprio quella pubblicità.
Il futuro sarà sempre più l’intelligenza artificiale perché consentirà di individuare e catalogare più facilmente i contenuti che presentano tratti comuni alle fake news. È proprio su questi strumenti di controllo che Google sta investendo convintamente.