Il concetto delle distribuzioni Live è ampiamente conosciuto nel mondo Linux: senza installare nulla sul PC in uso, è possibile eseguire il sistema operativo del pinguino con il caricamento dei dati che avviene completamente in memoria. Sono versioni del sistema operativo che si avviano direttamente da un supporto di memorizzazione, come una chiavetta USB (ma anche un CD o un DVD), senza necessità dell’installazione su hard disk o SSD.
Le distribuzioni Live Linux offrono un ambiente operativo completo, con un kernel Linux funzionante, un desktop environment o una interfaccia a riga di comando oltre a una vasta gamma di applicazioni. Possono essere utilizzate per diverse finalità, come il testing di una distribuzione Linux prima ancora di valutarne l’installazione o il recupero di dati da un computer danneggiato o infetto da malware, anche Windows, la navigazione sicura su Internet e altro ancora.
Da diversi anni è possibile fare qualcosa di molto simile anche in Windows: Windows To Go è una funzione introdotta a suo tempo da Microsoft per consentire agli utenti di installare il sistema operativo su un supporto rimovibile esterno e di eseguirlo direttamente da lì, senza installare nulla sul computer locale. Purtroppo, da maggio 2019, Windows To Go non è più ufficialmente supportato da Microsoft ma questo strumento continua a funzionare senza problemi risultando compatibile anche con Windows 11.
In un altro articolo abbiamo visto come installare Windows 11 su una chiavetta USB e avviare il sistema operativo da tale supporto usando Windows To Go e applicazioni come Rufus oppure WinToUSB.
In alternativa, abbiamo visto che si può installare Windows 11 in un file VHDX ed eseguirlo all’avvio della macchina in modo da provare anche l’ultima versione del sistema operativo, anche quelle non definitive, senza modificare un singolo byte della configurazione in uso.
Cos’è Live11, per eseguire Windows da file VHD
Lo sviluppatore indipendente noto come NTDEV, ha appena presentato il nuovo progetto Live11: si tratta di un’immagine ISO che contiene una versione ridotta di Windows 11 capace di funzionare da un file in formato VHD che pesa circa 4 GB. Una volta caricato Windows 11, il sistema operativo funziona interamente in memoria RAM, senza quindi scrivere nulla sulle unità di memorizzazione collegate con il PC: per questo motivo è necessario dotarsi di un sistema con almeno 8 GB di RAM.
Live11 e la versione ottimizzata di Windows 11 che contiene, possono essere caricati come macchina virtuale oppure avviati al boot del PC utilizzando una chiavetta USB: NTDEV ha infatti utilizzato il bootloader GrubDOS e il driver SCSI SVBus.
Al momento l’immagine permette di effettuare il boot di Windows 11 soltanto sui sistemi dotati di BIOS legacy e ovviamente disattiva il requisito del Secure Boot abilitato.
L’unico problema che Live11 condivide con Tiny 11, ISO super compatta di Windows 11, è che i file non sono ospitati su server ufficiali Microsoft, con tutto ciò che ne consegue. Sebbene lo sviluppatore di Live11 sia diventato un’autorità del suo segmento, scaricare e utilizzare un’immagine ISO di Windows 11 da server non-Microsoft può costituire un rischio per la sicurezza non essendo possibile certificare a priori ciò che è presente nell’archivio.
Diverso è il caso del progetto tiny11builder, gestito dallo stesso NTDEV, che permette di creare una versione leggera di Windows 11 con uno script partendo dai file ISO ufficiali Microsoft. In questo caso è possibile generare in proprio, senza alcun intermediario, una versione personalizzata di Windows 11 in grado di funzionare con appena 2 GB di memoria RAM e senza alcuna delle limitazioni che sulla carta impediscono l’installazione di Windows 11 su computer non compatibili.