Non si contano le distribuzioni Linux per “tutti i gusti” tra le quali gli utenti possono scegliere. Se lato server Linux è il sistema operativo in assoluto più utilizzato al mondo (e lo è ancor di più se si considera il numero di dispositivi basati sul kernel Linux come smartphone, tablet, device per l’Internet delle Cose, per il networking, embedded e così via), sul versante client le quote di utilizzo delle installazioni basate sul kernel del “pinguino” sono complessivamente ridotte, limitate al 3,6% circa secondo NetApplications (giugno 2020).
In questi giorni si fa un gran parlare di LinuxFx, una distribuzione GNU/Linux derivata da Ubuntu che sfrutta, almeno in parte, l’interfaccia grafica Cinnamon, ideata da Clement Lefebvre in seno al progetto Linux Mint.
LinuxFx vuole indurre gli utenti di Windows 10 a passare al software libero presentando un ambiente desktop che ricalca in tutto e per tutto la GUI del sistema operativo Microsoft. L’obiettivo è quello di aiutare a compiere “il grande salto” offrendo un ambiente amichevole perché già ampiamente noto agli utenti di Windows.
Alcuni analisti ritengono che le varie distribuzioni Linux dovrebbero in qualche modo uniformare i componenti principali come gli ambienti desktop o i formati dei pacchetti per raggiungere “il grande pubblico” mentre altri sottolineano come la grande forza del sistema operativo sia proprio la libertà di scelta lasciata agli utenti: Linux deve fare fronte comune su desktop secondo Linus Torvalds.
Sta di fatto che alcune distribuzioni hanno scommesso sulla replica delle interfacce di altre piattaforme: impossibile, a tal proposito, non citare Zorin OS nel caso di Windows ed Elementary per macOS.
LinuxFx porta questa strategia all’estremo e l’interfaccia grafica della distribuzione brasiliana è quanto di più vicino abbiamo visto alla GUI Microsoft propria di Windows 10. I concetti visivi di LinuxFx paiono completamente sovrapponibili con quelli di Windows 10, messaggi e notifiche sono identici, il menu Start è davvero molto simile così come la gestione dello sfondo e dei temi del desktop.
Va detto che LinuxFx, per fare riferimento al software libero preinstallato (si pensi alla suite per l’ufficio LibreOffice e al client Evolution), usa alcune icone e loghi di prodotti che sembrano molto simili a quelli di Microsoft. Su questo l’azienda di Redmond potrebbe sollevare qualche eccezione.
La distribuzione contiene Wine, software utile per caricare ed eseguire applicazioni originariamente progettate per Windows (vedere Wine 5.0, per eseguire programmi Windows in ambiente Linux), in formato .exe
e .msi
.
LinuxFx integra anche un assistente digitale che al momento non supporta l’italiano, battezzato Helloa.
Per il futuro, i responsabili di questa curiosa distribuzione GNU/Linux intendono riscrivere tutte le funzioni di base e sostituire sistematicamente i vari componenti di Cinnamon per passare eventualmente a un proprio window manager personalizzato. È in fase di sviluppo anche una versione ARM per Raspberry Pi.