Il “Fedora Project” ha annunciato la pubblicazione della quattordicesima versione dell’omonima distribuzione Linux. Fedora 14, conosciuto anche con il nome in codice di “Laughlin” introduce nuove funzionalità, un look grafico parzialmente rivisto ed una serie di migliorie tecniche.
Il desktop environment scelto per la distribuzione Linux, sponsorizzata ma non direttamente supportata da Red Hat, resta GNOME. Ed a quanto pare l’ambiente desktop nato originariamente (1997) “per mano” di Miguel de Icaza e di Federico Mena, continuerà ad essere la scelta preferita per il prossimo futuro. Una posizione divergente da quella di Ubuntu che, come recentemente rivelato da Mark Shuttleworth, passerà a “Unity” già a partire dalla release 11.04 (ved. questo nostro articolo in proposito). Fedora mantiene comunque la possibilità di poter sfruttare KDE.
Tra le novità inserite in Fedora 14, ricordiamo SPICE (acronimo di “Simple Protocol for Independent Computing Environment“). Si tratta di un protocollo per la gestione remota del personal computer simile al “Remote Desktop Protocol” di Microsoft utilizzato, in primis, per il funzionamento dell’applicazione Desktop remoto messa a disposizione nelle varie versioni di Windows (ved. questi articoli). Con SPICE, ciascun desktop remoto opererà come Kernel Virtual Machine (KVM).
L’ultima versione di Fedora guarda con sempre maggior convinzione al “cloud” proponendo l’impiego del servizio Amazon Elastic Computing Cloud (EC2). Esso consente all’utente di sfruttare “in the cloud” la capacità computazionale messa a disposizione dai server di Amazon.
I file d’immagine dei supporti di installazione di Fedora 14 (fungono anche da “Live CD“) sono prelevabili facendo riferimento a questa pagina.