Dopo il rilascio estivo delle nuove versione della distribuzione Linux Mandriva (ved. quest’articolo), la situazione della società francese precedentemente conosciuta col nome di MandrakeSoft sembrano complicarsi. Mandriva, stando alle informazioni che sono circolate nelle scorse settimane ed ai contatti con i propri azionisti, potrebbe essere sull’orlo della bancarotta. Il rischio sembra concreto ed è stato confermato dallo stesso CEO dell’azienda, Dominic Loucougain, che in una lettera datata 23 dicembre 2011, riassume tutte le difficoltà (ved. la prima e la seconda pagina).
Agli azionisti di Mandriva è stato chiesto di esprimersi su alcuni piani finanziari che avevano come obiettivo quello di aumentare il capitale della società. LinLux, che detiene il 42% della azioni di Mandriva, si è rifiutata di appoggiare qualunque soluzione. Se non si dovesse trovare una via d’uscita entro pochi giorni, stando a quanto rivelato, Mandriva potrebbe chiedere la bancarotta già il prossimo 16 gennaio.
Nel 2010 Mandriva è stata salvata per opera di una cordata di investitori ma, questa volta, le nuvole sembrano farsi più scure.
Secondo i dati diramati da DistroWatch, la distribuzione – in termini di popolarità – aveva tenuto botta sino a circa sei mesi fa quando si attestò in dodicesima posizione. Nell’ultimo trimestre l’interesse nei confronti di Mandriva pare abbondamentemente calato tanto che in un mese la distribuzione è scesa fino alla 22esima posizione in classifica. La vetta è dominata da Linux Mint che, ad oggi, viene seguita da distribuzioni quali Ubuntu, openSUSE, CentOS e Fedora.