Linux Foundation, l’organizzazione senza scopo di lucro che sostiene lo sviluppo del kernel Linux, ha appena pubblicato il resoconto annuale sullo stato del “pinguino”. Quanto velocemente sta crescendo Linux? Che cosa si è fatto e si sta fecendo per migliorarlo? Quali sono i suoi principali “sponsor”? Sono queste le domande a cui Linux Foundation ha offerto una risposta aggiornata.
Innanzi tutto, i responsabili della fondazione hanno voluto rimarcare come l’interesse nei confronti di Linux sia in crescita. Ne sono la testimonianza i continui interventi volti al miglioramento del kernel che hanno portato, addirittura, a produrre una media di sei nuove patch ogni ora.
Ben 7.800 sviluppatori, facenti parte di 200 aziende differenti, avrebbero nel corso dell’anno contribuito alla crescita del kernel Linux collaborando fattivamente allo sviluppo del codice ed alla risoluzione dei bug.
C’è però una novità importante che viene rimarcata con enfasi dalla Linux Foundation: Microsoft è entrata nella classifica delle prime venti aziende che hanno offerto il proprio apporto per la crescita del kernel del “pinguino”. “Posizionata al 17esimo posto, l’azienda che una volta aveva definito Linux “un cancro” ha oggi abbracciato il modello di sviluppo collaborativo supportando gli sforzi sul versante virtualizzazione“, scrive la fondazione nel suo report annuale. “Dal momento che Linux è così popolare, sia sul mercato enterprise che su quello “mobile”, Microsoft ha chiaramente deciso di adottare il sistema operativo“.
Linux Foundation da un lato plaude agli sforzi che Microsoft sta compiendo per sostenere il kernel Linux, cosa assolutamente impensabile sino a qualche anno fa, mentre dall’altro non manca di tornare su quella dichiarazione di Steve Ballmer – oggi CEO di Microsoft – che, a distanza di tanto tempo (le parole furono pronunciate nel 2001) ancora risuonano nelle orecchie di chi da sempre ha creduto nel progetto Linux (ved. anche questo nostro articolo).
Il contributo di Microsoft deriva soprattutto dalla distribuzione sotto forma di prodotto opensource dei driver Hyper-V, il componente utilizzato dal colosso di Redmond per la gestione delle sue macchine virtuali. Dopo due anni dalla pubblicazione del codice (effettuata perché in fase di sviluppo si era usato sia codice proprietario di Microsoft che materiale rilasciato sotto licenza GNU GPL), l’ingegnere di Microsoft K.Y. Srinivasan si è fatto carico di intervenire in prima persona su oltre 9.700 righe “incorporate” poi nella release 3.0 del kernel Linux, lanciata lo scorso luglio.