Con due settimane di ritardo rispetto a quanto programmato inizialmente, il team di sviluppo di Fedora ha rilasciato l’undicesima versione della distribuzione Linux sponsorizzata da Red Hat.
Fedora 11, conosciuta anche con il nome in codice “Leonidas”, contiene tutte le versioni più aggiornate dei vari pacchetti software, compresi OpenOffice.org 3.1 ed una versione di anteprima di Mozilla Firefox 3.5.
E’ Fedora ad includere per prima una serie di novità che sono destinate ad essere integrate, nel prossimo futuro, anche in altre distribuzioni Linux. Tra tutte, ricordiamo KMS (“kernel-based mode-setting”), tecnologia che mira ad ottimizzare e velocizzare l’inizializzazione delle schede video. Ad oggi, di solito, le varie modalità grafiche vengono avviate durante l’esecuzione dell’X server. KMS si prefigge come obiettivo quello di avviare il sottosistema grafico a livello kernel così da migliorare le prestazioni (anche durante il passaggio da un account utente all’altro). KMS in origine era pensato solo per alcune schede ATI. In Fedora 11, KMS estende il supporto a molte altre schede video, incluse Intel e Nvidia, oltre ad ulteriori modelli ATI.
Fedora 11 passa all’utilizzo di Ext4 quale file system predefinito: Ext3 ha rappresentato lo standard maturo di Linux per lungo tempo. Come spiega il team di Fedora, il file system Ext4 è un aggiornamento significativo, con una progettazione migliore, capace di garantire benefici in termini di prestazioni e di affidabilità, il supporto per dischi più grandi, controlli di integrità ed una più rapida ricerca di file e cartelle.
PackageKit, il programma per la gestione dei pacchetti software che ha fatto il suo debutto in Fedora 9, è stato ulteriormente migliorato aggiungendo funzionalità che permettono di individuare ed installare automaticamente tutte le fonti di carattere necessarie per la corretta visualizzazione dei documenti. Tale abilità estende quella introdotta nella decima versione di Fedora: nel caso in cui vi fosse la necessità di disporre di un particolare codec per la fruizione di contenuti multimediali, PackageKit provvede a prelevarlo automaticamente. PackageKit è insomma divenuto in grado di scaricare autonomamente driver, fonti di carattere e perfino intere applicazioni allorquando l’utente ne possa aver bisogno.
Notevoli sforzi sono stati impiegati per rendere i lettori di impronte digitali più facili da usare come meccanismi di autenticazione. Attualmente, l’uso dei lettori di impronte digitali è piuttosto critico: Fedora 11 mira ad integrare nella distribuzione tutti i componenti necessari oltre a fornire, sin da subito, una buona configurazione predefinita. Per abilitare l’autenticazione basata sul riconoscimento delle impronte digitali, l’utente deve registrare le proprie impronte sul sistema all’atto della creazione dell’account utente.
Fedora 11 include anche Presto, una caratteristica che consente di ridurre il quantitativo di dati da scaricare via Internet per aggiornare sistema e pacchetti software. Accade spesso – specialmente quando si ha a che fare con i pacchetti di dimensioni più corpose – che molti dei dati nel pacchetto scaricato siano identici a quelli dati presenti all’interno del pacchetto originale. Presto permette di limitare il download alle sole differenze (chiamate “delta”) fra il pacchetto installato sul sistema e quello aggiornato, salvato sul server remoto. Questo approccio può ridurre la dimensione del download del 60% – 80%. Presto non è ancora attivo in modo predefinito: per utilizzarlo è necessario installare il plugin yum-presto (comando yum install yum-presto
).
La più recente versione della distribuzione migliora anche la gestione dei volumi sonori grazie a “PulseAudio” e porta con sé alcuni aggiornamenti relativamente al supporto per la virtualizzazione.
Fedora 11 è disponibile anche in italiano facendo riferimento a questa pagina. Al solito, la distribuzione si presenta come file ISO masterizzabile su supporto CD.
Il CD ROM generabile a partire dall’immagine in formato ISO è un “Live CD” che consente anche di provare Fedora senza installare la distribuzione sul disco fisso.