Versioni ridotte dei sistemi operativi, specificamente pensate per essere eseguite all’interno di macchine virtuali, hanno riscosso grande interesse da parte della comunità Linux tanto da indurre sempre più produttori a rilasciare i propri sistemi anche sotto forma di prodotti più snelli.
Lo scorso mese di Settembre, in occasione del VMworld, il “festival” della virtualizzazione organizzato da VMware, Canonical ha svelato il suo Ubuntu JeOS (acronimo di “just enough operating system”). La software, house fondata dall’imprenditore sudafricano Mark Shuttleworth, ha così voluto mettere a disposizione una versione di Ubuntu “ridotta all’osso”, eliminando tutti i software generici propri della distribuzione Linux e limitandosi a distribuire soltanto i componenti di base del sistema, personalizzabile a piacimento. Ubuntu JeOS, disponibile solo in versione x86, è prelevabile da questa pagina ed è basato sul “core” di Ubuntu 7.10 “Gutsy Gibbon”.
Anche Novell ha seguito l’esempio di Canonical rilasciando una versione beta di SUSE Linux Enterprise JeOS avviando contestualmente un programma che mira a supportare i vendor a creare appliance virtuali per l’utilizzo della piattaforma.
SUSE Linux Enterprise JeOS poggia sullo stesso codice di base di SUSE Linux Enterprise Server: le applicazioni certificate per la versione Enterprise Server del sistema operativo funzioneranno quindi, senza alcun problema, anche nella versione ridotta “JeOS”, disponibile in molteplici formati (come immagine VMware, Xen e, tra poco, anche Microsoft VHD). La beta di SUSE Linux Enterprise JeOS è scaricabile facendo riferimento a questa pagina. L’uscita della versione finale è prevista tra qualche mese.
Sempre in casa Novell, ha preso il via anche lo sviluppo di LimeJeOS, una versione ridotta – gestita dalla comunità degli sviluppatori – di openSUSE.
Nel frattempo, Red Hat è al lavoro su Fedora 9. La nuova versione della distribuzione Linux dovrebbe vedere la luce il prossimo 13 Maggio, due settimane dopo la data inizialmente fissata.
Tra le novità più importanti vi saranno notevoli migliorie alla tecnologia Xen hypervisor, il supporto del file system ext4 e della crittografia integrata, l’aggiornamento a KDE 4.0, l’ottimizzazione delle connessioni Bluetooth, l’introduzione di un meccanismo per la gestione dei pacchetti software alternativo.