C’era una volta ATI, importante azienda canadese produttrice di GPU e schede video per computer fondata nel 1985. Nel 1996, la società lanciò sul mercato le prime schede grafiche a marchio Radeon e si rese protagonista di tutta una serie di operazioni di mercato. Nel 2006, tuttavia, AMD ha acquisito ATI formando un’entità che poteva offrire sia CPU che GPU, cercando di integrare le due tecnologie per migliorare le prestazioni e l’efficienza dei sistemi.
A distanza di 22 anni dall’introduzione della serie ATI Radeon R300, grazie al driver open source Mesa Gallium3D OpenGL, i sistemi basati su Linux ereditano oggi tutta una serie di aggiornamenti volti a migliorare il supporto per queste vecchie schede grafiche. Il driver Mesa Gallium3D fornisce supporto per l’API grafica OpenGL (Open Graphics Library) sui sistemi Linux. Mesa è una libreria che implementa specifiche per il rendering 3D e fornisce driver grafici per molteplici schede video; Gallium3D è invece una struttura (framework) all’interno di Mesa progettata per semplificare lo sviluppo di driver grafici.
Supporto aggiornato per le vecchie schede video AMD ATI a distanza di oltre due decenni con Mesa Gallium3D
A distanza di tanto tempo, colpisce come il supporto per i dispositivi hardware che hanno segnato la storia dell’informatica sia ancora così radicato in ambiente Linux. Il driver Mesa R300g supporta le schede grafiche della serie Radeon R300 fino alla R500 (serie Radeon X1000).
ATI Radeon R300 ha debuttato nel 2002 come parte della scheda ATI Radeon 9700 PRO. La GPU presentava un’interfaccia AGP (precursore di PCIe), era realizzata ricorrendo a un processo produttivo a 150 nm, contava 110 milioni di transistor, frequenza di clock a livello di core pari a 325 MHz, 256 MB di memoria e 19,8 GB/s di larghezza di banda sulla memoria.
Al momento del lancio, Radeon 9700 Pro era la GPU più veloce dell’epoca. La scheda video riuscì a battere anche la concorrenza di NVidia, con la sua GeForce 4 Ti 4600 di allora. Era considerata come la GPU più evoluta, la prima a supportare completamente le librerie DirectX 9.
Questo documento riassume tutte le novità oggi introdotte per migliorare ancora il supporto di una gamma di GPU così vecchia ma, evidentemente, ancora utilizzata sui sistemi degli utenti finali.
La natura open source dei driver ne facilita il supporto duraturo nel tempo
Le GPU Radeon risalenti ai primi anni 2000 non sono neanche lontanamente paragonabili, in termini di prestazioni ed efficienza energetica, con i dispositivi di oggi. Tuttavia, è davvero apprezzabile che, grazie alla natura open source del driver Linux, il supporto continui ad essere disponibile e anzi venga aggiornato ancora oggi. A distanza di così tanti anni.
Il legislatore europeo sta spingendo l’acceleratore sulla necessità di rendere i software sempre più aperti e interoperabili, in modo tale da favorire la concorrenza e l’innovazione. Provvedimenti come il Digital Markets Act (DMA) e il Digital Services Act (DSA) ne sono la prova evidente. E a parte qualche “scivolone”, frequentemente segnalato, l’idea è quella di rendere il mercato più “vivace”, scongiurando la formazione di monopoli.
Ecco perché da più parti si inizia a suggerire l’istituzione di un obbligo per i produttori di dispositivi hardware di rendere open source il software necessario per il funzionamento dei loro device. Ad esempio dopo 5 anni o al momento del ritiro del supporto.
Oggi, infatti, il supporto per i vari dispositivi è aggiunto in Linux attraverso l’intervento dei produttori oppure introdotto a valle di un’intensa attività di reverse engineering. Pensiamo a quanto realizzato con il progetto Asahi Linux, che ha ad esempio permesso di creare un driver compatibile con le GPU Apple Silicon.