Negli ultimi tempi circolano commenti di ogni genere sull’impegno di Microsoft nel mondo opensource. Alcune voci esprimono preoccupazione ipotizzando mire oscure aventi come fine ultimo quello di portare Linux su un binario morto, di ostacolare l’innovazione nel mondo del software libero, di indurre la comunità ad allontanarsi dalla filosofia che fino ad oggi è stata la stella polare per lo sviluppo del “pinguino” e del free software in generale.
Nulla di tutto ciò. Microsoft ha semplicemente verificato che Linux e il software libero sono strumenti che possono aiutare l’azienda a fare business aumentando non soltanto i profitti del colosso di Redmond ma anche quelli dei suoi clienti.
A “voltare pagina” rispetto alle posizioni intransigenti – per usare un eufemismo – del passato è stato il CEO Satya Nadella che con Azure ha dimostrato quanto Microsoft e i suoi clienti possano trarre benefici da Linux e dai progetti opensource.
Come spiegato nell’articolo Microsoft torna ai fasti di un tempo: 850 miliardi di capitalizzazione, Linux, opensource e software libero non sono divenuti soltanto un vero e proprio volano per il business dell’azienda ma sono diventati elementi parte integrante di strategie, configurazioni e strumenti integrati di ampia portata.
Moltissimi progetti opensource e appartenenti al mondo del software libero sono oggi alla base della piattaforma Azure (possono essere addirittura installati e configurati automaticamente attingendo al marketplace Microsoft); le macchine virtuali Linux sono ad oggi in maggior numero rispetto a quelle Windows su Azure; Windows 10 integra un sottosistema Linux (WSL; vedere Linux in Windows: come, quando e perché utilizzarlo) che a breve userà il kernel ufficiale (vedere Microsoft presenta WSL 2: il kernel Linux va su Windows all’interno di una mini macchina virtuale).
Nell’immagine Linus Torvalds, fonte: Wikipedia
Nell’articolo Microsoft entra in Open Invention Network e concede 60.000 suoi brevetti, inoltre, abbiamo fatto riferimento al recente ingresso dell’azienda fondata da Bill Gates in Open Invention Network ma si citano anche le partecipazioni – anche queste notizie davvero “storiche” – alla Open Source Initiative (OSI) e alla Linux Foundation.
Microsoft ha poi dichiarato l’intenzione di portare il suo file system exFAT su Linux (Microsoft apre il file system exFAT e lavora per l’aggiunta del supporto nel kernel Linux); ha già portato diversi software come Skype, PowerShell, Visual Studio Code e SQL Server su Linux annunciando la stessa iniziativa per il browser Edge e la piattaforma di collaborazione Teams; ha inoltre fatto propria GitHub con un investimento di 7,5 miliardi di dollari.
Qualcuno ha parlato di un “atteggiamento tentacolare” ritenendolo particolarmente oppressivo. Oggi Linus Torvalds spiega di non essere assolutamente preoccupato. Anzi. L’utilizzo della licenza GNU GPL è una garanzia: Linux non potrà mai essere oggetto di privativa e nessuna parte del sistema operativo potrà essere controllata da un singolo soggetto.
“Ho completamente messo da parte l’atteggiamento anti-Microsoft“, ha dichiarato Torvalds. “Mi incontro spesso con gli ingegneri Microsoft durante le varie conferenze e posso dire che anche loro sono davvero contenti di lavorare su progetti aperti“.
Torvalds ha aggiunto che ogni azienda che si avvicina a Linux lo fa per raggiungere i suoi obiettivi: “Microsoft riveste la maggior parte dei suoi interessi su Azure e sta quindi facendo di tutto perché Linux funzioni bene sulla sua piattaforma“. Ciò è normale ed è il sale della partecipazione alla comunità.