L’analisi è ben lungi dall’essere “tecnica” tuttavia ha subito iniziato a diffondersi in Rete. Oggetto del contendere è “Nexus One“, lo smartphone targato Google che il colosso di Mountain View ha ufficialmente presentato all’inizio dell’anno. “Nexus One è un prodotto vincente”, parola di Linus Torvalds che pur sottolineando la sua allergia per i telefonini in generale non ha potuto non registrare, sulle pagine del suo blog, le impressioni positive durante l’impiego del dispositivo di Google. Torvalds ha spiegato di essere particolarmente soddisfatto dell’acquisto di Nexus One e convinto delle funzionalità multi-touch del dispositivo. Per il “padre” del kernel Linux, l’utilizzo di Nexus One come telefono è secondario mentre l’integrazione di funzionalità GPS e la possibilità di restare in contatto, al bisogno, con amici e collaboratori sono aspetti di fondamentale importanza.
Il “concetto” di un telefono basato su Linux, poi, avrebbe definitivamente mandato in visibilio Torvalds.
Gli analisti hanno osservato come per il momento le vendite di Nexus One non stiano andando così come sperato: sarebbero circa 80.000 i dispositivi sinora acquistati dagli utenti. Secondo il gruppo di ricerca Flurry, si tratterebbe di un risultato pari ad un ottavo rispetto a quello ottenuto da Apple nel corso del primo mese di debutto dell’iPhone.
Sempre stando ai dati resi noti da Flurry, sarebbero invece 525.000 i dispositivi “Motorola Droid” (anch’esso, come il Nexus One, basato sul sistema operativo Android) venduti, a novembre, nel primo mese di lancio del prodotto.
Gli osservatori hanno più volte criticato il modello di business di Nexus One, basato sulla vendita diretta del prodotto, ed hanno giustificato il numero limitato di vendite sulla base della scelta di Google di commercializzare lo smartphone a festività natalizie ormai concluse.