Il chatbot IA di xAI, noto come Grok, è diventato open source, con tanto di versione aperta disponibile attraverso GitHub.
Come annunciato da Elon Musk giusto qualche giorno fa, la società ha compiuto questa mossa importante per consentire a ricercatori e sviluppatori di lavorare liberamente su tale piattaforma, pur senza rinnciare a futuri aggiornamento. Con questa mossa xAI vuole entrare in diretta concorrenza con OpenAI e altri colossi tecnologici (come Meta e Google).
In un post sul blog della compagnia, è stato spiegato come Grok si basi su un modello Mixture-of-Experts da 314 miliardi di parametri, spiegando poi come LLM è stato realizzato solo negli ultimi mese ma che è già pronto per attività come la creazione di codice, la scrittura creativa e la semplice risposta a domande poste dagli utenti.
Nelle intenzioni di Elon Musk, Grok va a coprire un vuoto creato dalle aziende che operano nel settore e che, come OpenAI, dopo un approccio open source hanno invece virato verso altre strategie più remunerative.
Grok diventa open source e lancia la sfida a ChatGPT
Sebbene esistano alcuni modelli di IA open source (come Mistral o Falcon), la gran parte del settore è al momento basata su modelli chiusi o con libertà limitata.
Chiaro esempio, in tal senso, è LLama 2 di Meta. Questo modello fornisce ricerche gratuite, ma solo per i clienti che fanno un utilizzo limitato dell’IA e, soprattutto, non consente agli sviluppatori di interagire approfonditamente con il modello.
Nonostante le ottime prospettive, Grok appare come un chatbot ancora alquanto acerbo. Non solo, nei primi mesi di esistenza, questo servizio è stato anche accusato di “plagiare” la concorrenza.
Se questo chatbot sembra essere entrato in punta di piedi nel settore, oggi le cose cambiano. Nei prossimi mesi, dunque, potremo probabilmente assistere a una sfida molto interessante tra la “creatura” di Musk e ChatGPT.