LinkedIn, noto social network dedicato a lavoro e professionisti, ha ricevuto una maxi multa dall’Unione Europea pari a 310 milioni di euro.
Nello specifico, la piattaforma proprietà di Microsoft, è stata accusata di aver violato la privacy degli iscritti per quanto riguarda le sue attività legate ad annunci e tracciamento delle attività degli utenti.
A sanzionare LinkedIn è stata la Commissione per la protezione dei dati (DPC) irlandese, che ha fatto riferimento al GDPR dell’UE. Secondo quanto emerso, le autorità hanno individuato diverse violazioni del servizio per quanto riguarda soprattutto correttezza e trasparenza nel confronto degli utenti.
La multa in questione è la quinta più salata tra le sanzioni frutto dell’applicazione del GDPR, a dimostrazione di come le autorità considerino come alquanto grave il comportamento di LinkedIn. Questo caso, tra l’altro, non è l’unico problema che il social sta affrontando in questo periodo. L’utilizzo dei dati degli utenti per addestrare l’Intelligenza Artificiale sta causando non poche polemiche.
310 milioni di euro e tre mesi per adeguarsi: il GDR mette nei guai LinkedIn
Il lungo processo che ha portato alla sanzione risale al 2018, ed è frutto del reclamo dell’organizzazione non-profit per i diritti digitali francese La Quadrature Du Net.
Dopo una lunga indagine, terminata solo lo scorso mese di luglio, le autorità europee hanno infine condannato LinkedIn in via ufficiale. Oltre alla multa, la piattaforma ha tempo tre mesi per adeguare il suo operato alle direttive GDPR ed evitare dunque ulteriori sanzioni.
Per Microsoft si tratta sono dell’ultima disavventura nelle aule di tribunale. Lo scorso mese di maggio, IPA Technologies ha vinto una causa contro il colosso di Redmond e il suo assistente virtuale Cortana. In quel caso, la compagnia ha dovuto affrontare una multa da 224 milioni.