L’Associazione LibreItalia, nata con lo scopo di promuovere ed accelerare la diffusione della suite per l’ufficio LibreOffice ha voluto mettere in luce, in queste ore, un importante aspetto.
LibreOffice, software libero ed opensource (le differenze sono spiegate nell’articolo Opensource, software libero e proprietario: una visione d’insieme), avrebbe superato con lode l’esame condotto da Coverity Scan con lo scopo di saggiarne qualità e bontà del codice.
Coverity Scan analizza il codice sorgente dei software proprietari e open source, e individua in modo automatico i difetti (che possono tradursi in regressioni e bug, o in problemi per gli sviluppatori).
Il valore medio ottenuto dai software di tipo proprietario è 0,79, si spiega da LibreItalia, mentre per le applicazioni opensource è 0,59. Tale indice riflette il numero di difetti individuati ogni 1.000 righe di codice: valori più bassi sono sinonimo di qualità.
Nel caso dell’ultima versione di LibreOffice, i recenti test di Coverity hanno evidenziato un indice pari 0,08 (ossia 0,08 difetti ogni 1.000 righe di codice). Gli sviluppatori della suite libera sono riusciti ad abbassare l’indice addirittura di un ordine di grandezza grazie alla correzione di oltre 6.000 bug (basti pensare, infatti, che solo nel 2013, l’indice riportato da Coverity Scan nel caso di LibreOffice era 0,8).
LibreItalia, quindi, celebra la qualità del codice di LibreOffice esaltando le caratteristiche della suite in termini di funzionalità ed interoperabilità con i formati di tipo proprietari ed, in particolare, con quelli Office.