L'era dell'intelligenza (artificiale) secondo Sam Altman: cosa ci riserva il futuro

Negli ultimi due anni, l'intelligenza artificiale generativa ha compiuto passi da gigante, con modelli sempre più sofisticati che aprono a nuove possibilità in svariati settori. Sam Altman di OpenAI prevede che la superintelligenza potrebbe nascere già entro il prossimo decennio, trasformando radicalmente la società. Il cammino verso questa meta non sarà privo di sfide: ecco quali sono.

Se volgiamo lo sguardo al recente passato, ci accorgeremo di quali e quanti progressi si siano compiuti nel settore dell’intelligenza artificiale. L’IA generativa è emersa come una delle tendenze più significative dal 2022. Secondo il McKinsey Technology Trends Outlook 2024, l’interesse per questa tecnologia è aumentato del 700% nelle ricerche su Google soltanto tra il 2022 e il 2023. I modelli di linguaggio come GPT-4 di OpenAI, Claude di Anthropic e i tanti LLM (Large Language Models) aperti hanno dimostrato capacità avanzate nella generazione di testi, immagini e persino video, aprendo nuove possibilità in un numero incalcolabile di ambiti.

Intelligenza artificiale: quanto è migliorata in appena due anni!

I modelli generativi sono diventati sempre più vasti. Addestrati su un corpus di testi di volume crescente, hanno potuto inglobare decine di miliardi di parametri e gestire insieme di token sempre più ampi, così da avere maggiori indicazioni sul “contesto” e poter offrire risposte più pertinenti, articolate, precise ed esaustive.

Le moderne IA sono poi divenute multimodali riuscendo a unire l’elaborazione (sia in input che in output) di contenuti di differente tipologia: non soltanto testi ma anche immagini, suoni, musica, video e così via. E di recente, con il preciso obiettivo di superare gli errori commessi da ChatGPT, l’intelligenza artificiale generativa ha iniziato ad abbracciare il reasoning: attraverso passaggi intermedi si possono risolvere brillantemente i problemi di ragionamento temporale e spaziale, i quesiti logico-matematici, i meccanismi che presuppongono l’utilizzo di un approccio iterativo e di affinamenti continui.

Ha iniziato OpenAI con i modelli o1 ed è possibile provare a emulare il ragionamento anche con un modello aperto con Llama-3.1. In quest’ultimo caso, si possono analizzare i passaggi intermedi che portano alla soluzione, passaggi che invece OpenAI desidera mantenere segreti.

L’era della superintelligenza artificiale

Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente pubblicato un articolo intitolato “The Intelligence Age“, in cui anticipa l’avvento di un’epoca completamente nuova per l’umanità, guidata proprio dall’intelligenza artificiale. Secondo Altman, la superintelligenza, una forma di IA che addirittura supererà l’intelligenza umana, potrebbe nascere “entro qualche migliaio di giorni“. Una stima volutamente molto approssimativa ma che lascia intendere come l’ambizioso obiettivo possa essere raggiunto tra 5 e 15 anni.

Ci eravamo già chiesti se l’intelligenza artificiale davvero supererà l’intelligenza umana e a questo proposito avevamo sollevato diversi dubbi. Sottolineando come, per definizione, un’IA non possa “ragionare” nel senso umano del termine. Nei LLM non c’è vera “comprensione” del testo o del contesto. Piuttosto una sofisticata manipolazione di rappresentazioni numeriche. Quando un modello generativo produce una risposta come conseguenza dell’elaborazione di un input (prompt) dell’utente, sta essenzialmente selezionando token (unità di testo) basandosi su probabilità calcolate.

L’introduzione dei cosiddetti reasoning tokens, utilizzati nel corso delle elaborazioni intermedie (ad esempio da OpenAI o1), e del concetto di chain-of-thought mira a introdurre un “ragionamento” multi-step. L’IA può così scomporre un problema complesso in passi più semplici, migliorando le prestazioni nell’aritmetica, nella logica simbolica e nel ragionamento logico.

Altman prevede che nei prossimi decenni, l’IA ci permetterà di compiere imprese che i nostri nonni avrebbero considerato pura magia. Sostiene che l’IA sarà un potente alleato nel risolvere problemi che da soli non potremmo mai affrontare.

Progresso e prosperità condivisa

Il numero uno di OpenAI è convinto che il progresso dell’IA porterà prosperità condivisa a livello globale, migliorando la vita di tutti. I singoli individui, ad esempio, avranno a disposizione squadre di IA specializzate in diversi settori, capaci di aiutare a realizzare quasi qualsiasi cosa si possa immaginare. Altman prevede, ad esempio, che avremo tutor IA capaci di offrire istruzione personalizzata in qualsiasi materia o lingua ai ragazzi, migliorando anche l’assistenza medica e lo sviluppo software.

Il deep learning funziona ed è la chiave di volta

Tuttavia, il cammino verso la superintelligenza non sarà semplice. Alla base di questi progressi ci sono le tecniche di deep learning, in grado di apprendere qualsiasi distribuzione di dati e le sue regole sottostanti. Questi algoritmi, alimentati da maggiori capacità di calcolo e dati, continueranno a migliorare nella risoluzione di problemi complessi, anche se, secondo Altman, è difficile comprendere appieno la portata di ciò che sta accadendo.

Il deep learning funziona, migliora con l’aumento di risorse destinategli e OpenAI, dice Altman, ha dedicato investimenti crescenti. “In pratica, abbiamo scoperto un algoritmo capace di apprendere qualsiasi distribuzione di dati, riconoscendo le regole sottostanti con una precisione sorprendente. Più dati e potenza computazionale gli forniamo, più diventa abile nel risolvere problemi complessi“, afferma.

Per rendere accessibile l’IA a tutti, sarà cruciale abbassare i costi del calcolo e migliorare l’infrastruttura necessaria. Senza sufficienti risorse, l’IA rischia di diventare uno strumento limitato e conteso, al servizio di una ristretta élite.

Sfide e rischi delle future intelligenze artificiali

Altman non nasconde i potenziali rischi e le sfide associate allo sviluppo dell’IA. Prevede che il mercato del lavoro subirà trasformazioni significative nei prossimi anni, anche se a un ritmo più lento di quanto si possa immaginare. Secondo lui, è cruciale iniziare a lavorare ora per massimizzare i benefici dell’IA e, contestualmente, ridurre al minimo i danni.

Le riflessioni di Altman si concludono con una visione ottimista: tra cento anni, la prosperità generata dall’IA sarà altrettanto incomprensibile per noi quanto lo è oggi il mondo moderno per un lampionaio del passato (l’uomo addetto alla pulizia e all’accensione dei lampioni a petrolio o a gas, quando erano in uso nelle strade pubbliche).

Il suo messaggio è chiaro: l’umanità è sull’orlo di una trasformazione senza precedenti, e il futuro dipenderà da come sapremo gestire questa straordinaria opportunità.

Credit immagine in apertura: iStock.com – BlackJack3D

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