Nella giornata di ieri si è diffusa la notizia secondo cui un gruppo di piattaforme editoriali nel contesto canadese abbiano intentato causa contro OpenAI.
A quanto pare, la nota compagnia impegnata nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale avrebbe violato i diritti d’autore delle suddette compagnie, arricchendosi alle loro spalle. Tra le aziende coinvolte figurano nomi di rilievo nell’ambito del paese nordamericano come il Toronto Star, la Canadian Broadcasting Corporation, il Globe and Mail e non solo.
Secondo quanto sostenuto dall’accusa, OpenAI avrebbe copiato contenuti dai siti delle testate giornalistiche per addestrare ChatGPT. Come sottolineato dagli avvocati, questi contenuti hanno richiesto tempo, sforzi e costi per essere realizzati. Proprio per questo, l’utilizzo degli stessi nel contesto dell’addestramento dell’AI senza consento esplicito, risulta un vero e proprio danno per le testate giornalistiche.
Nella documentazione si legge come “Piuttosto che cercare di ottenere i dati in modo legalmente, OpenAI ha scelto di appropriarsi sfacciatamente della preziosa proprietà intellettuale delle aziende di media e sfruttarla per i propri usi, compresi usi commerciali, senza alcun tipo di consenso o considerazione“.
Editori canadesi contro OpenAI: articoli utilizzati per alimentare ChatGPT
Come è ormai ben noto, queste accuse sono tutt’altro che nuove per OpenAI. A puntare il dito contro la startup sono stati tanto diversi creator di YouTube, quanto scrittori e autori, nonché testate giornalistiche americane (come il New York Times).
OpenAI, attraverso un portavoce, si limita ad affermare come ChatGPT sia uno strumento utilizzato da milioni e milioni di persone, utile “Per migliorare la loro vita quotidiana, ispirare la creatività e risolvere problemi difficili“. Inoltre, la compagnia continua a sostenere come i modelli siano addestrati con dati disponibili pubblicamente, in modo conforme ai principi internazionali di copyright.
Per il portavoce, vi è una stretta collaborazione con chi lavora nel campo editoriale, con tanto di attribuzione dei link, offrendo inoltre modi semplici per modi semplici per rinunciare a tale sinergia.