Il nuovo iPad Pro M4, che nel catalogo Apple per potenza e prestazioni è quanto di più vicino a un MacBook, è ufficialmente sul mercato e dirigenti del calibro di John Ternus e Greg Joswiak stanno rilasciando interviste per svelare dettagli, retroscena e curiosità sui nuovi tablet (perché c’è anche l’Air M2). Tuttavia, come appena detto, il dispositivo di ultima generazione della gamma Pro solo si avvicina ad un Mac, perché c’è un particolare che fa una differenza enorme: il sistema operativo.
Potenza smisurata e hardware senza pari, questo è iPad Pro M4, un dispositivo che però viene ridimensionato dai limiti di iPadOS. Proprio per questo motivo sono in tanti a chiedersi perché Apple non abbia ancora preso la coraggiosa decisione di regalare al suo tablet una piattaforma ben più versatile, come appunto macOS. Risponde indirettamente a questa domanda il sopracitato Greg “Joz” Jowsiak, lo stesso che ha affermato che fa fatica a definire tablet l’iPad perché “i tablet fanno schifo, gli iPad no”.
Nel corso dell’intervista rilasciata a Fast Company, il dirigente d’azienda ha dichiarato che “quasi tutti gli utenti Mac hanno anche un iPad, e li usano entrambi“. È probabilmente una delle prime volte in cui Apple fornisce informazioni sulle abitudini dei consumatori, e questo potrebbe voler dire qualcosa.
Joswiak potrebbe aver colto l’occasione per chiarire un concetto, ovvero che – almeno per il momento – non c’è motivo di mandare in pensione iPadOS in favore di macOS, perché la strategia che rende iPad e Mac due dispositivi complementari sta funzionando. I numeri non lasciano spazio a dubbi, e parlando in termini di ricavi una doppia vendita per cliente (quasi) è sicuramente una vittoria.
C’è poi da considerare un’altra possibile motivazione dietro la strategia di Apple: la cannibalizzazione. Lanciare sul mercato degli iPad con macOS (e/o aggiornando quelli già disponibili) potrebbe portare ad un crollo delle vendite dei Mac, che già negli ultimi tempi stanno facendo un po’ di fatica.
Immagine di copertina via Tyler Stalman / YouTube