Oggi è possibile stampare in 3D praticamente qualunque cosa (vedere ad esempio A Dubai i primi uffici al mondo stampati in 3D).
Gli oggetti stampati in 3D, però, sono realizzati utilizzando esclusivamente materiali polimerici termoplastici, metalli e vetro.
I ricercatori degli HRL Laboratories, purtuttavia, hanno appena annunciato di aver raggiunto un importante traguardo. Fino ad oggi era praticamente impossibile stampare in 3D oggetti ceramici. Secondo i tecnici dei laboratori HRL anche questo ostacolo sarebbe stato superato: utilizzando “polimeri preceramici“, gli oggetti possono essere stampati in 3D assumendo poi la fattezza della ceramica non appena sottoposti a riscaldamento.
L’impiego dei polimeri preceramici nella stampa 3D risolve un problema sinora insormontabile: l’impossibilità di creare oggetti ceramici senza causare rotture ed evidenti fratture nel materiale prodotto.
Il materiale in questione è compatibile con l’uso della stereolitografia, metodo ampiamente utilizzato nella stampa 3D. Grazie ad un raggio laser, il polimero liquido viene solidificato sulla base dell’oggetto da produrre.
Secondo gli esperti di HRL, la metodologia appena messa a punto porterebbe alla creazione di oggetti ceramici complessi da 10 a 1000 volte più velocemente rispetto alla stereolitografia tradizionale.
DARPA, agenzia per i progetti di ricerca avanzata per la difesa degli Stati Uniti ha già in essere un accordo con i laboratori HRL per la realizzazione di elementi ceramici da impiegare nell’industria aerospaziale.