L’anno scorso, con l’arrivo dei processori Skylake, le memorie DDR4 sono “sbarcate” anche sui PC degli utenti finali (vedere l’articolo Differenza tra DDR3 e DDR4, cosa cambia tra le due memorie?).
Stando quanto riportato in uno dei documenti presentati in occasione dell’Intel Developer Forum di questa settimana, tuttavia, le memorie DDR5 potrebbero debuttare tra il 2019 e il 2020 sui sistemi di fascia più alta.
Le specifiche delle nuove e ancora più veloci DRAM saranno infatti definite entro la fine di quest’anno.
Inutile dire che le performance migliorate e la possibilità di realizzare moduli più capienti, saranno leve importanti: nei prossimi quattro anni, infatti, le schede video – sempre più potenti – necessiteranno di RAM ancora più veloci rispetto agli standard attuali.
Si pensi poi alle applicazioni legate alla realtà virtuale e aumentata: per il momento si tratta di un mercato ancora in fase embrionale ma quando diverrà maturo la banda messa a disposizione dalle memorie DDR4 potrebbe non essere più sufficiente.
Le DRAM DDR5, inoltre, saranno più parsimoniose dal punto di vista dei consumi energetici contribuendo ad ottimizzare l’autonomia della batteria nel caso dei notebook.
Prime a ricevere le DDR5 saranno, ovviamente, le macchine server; gli altri sistemi dovrebbero poi seguire a ruota, nel giro di 12-18 mesi.
Secondo gli analisti, le DDR5 dovrebbero resistere sul mercato fino al 2025. Anche perché, sebbene gli studi proseguano, non esistono tecnologie sufficientemente affidabili in grado di rimpiazzare le tradizionali DRAM.
Si sta parlando, sempre più spesso, di tecnologie alternative come PCM (phase-change memory), RRAM (resistive RAM) e MRAM (magnetoresistive RAM) che, tra l’altro, permetterebbero anche di continuare a conservare dati in memoria dopo lo spegnimento della macchina.
Si tratta, tuttavia, di tecnologie neonate, ancora nei primi stadi di sviluppo e potenzialmente molto costose.
Una tecnologia che potrebbe, sul medio-lungo termine, rimpiazzare le DRAM si chiama 3D XPoint. Sviluppata da Intel e Micron, 3D XPoint verrà impiegata per realizzare unità di memorizzazione fino a 1.000 volte più veloci rispetto agli attuali SSD e, probabilmente, anche memorie RAM (vedere QuantX, ecco il nome delle unità 3D Xpoint di Micron e SSD Intel Optane con 3D XPoint tra qualche mese).
Ci vorrà del tempo, comunque, perché eventuali DIMM 3D XPoint vengano universalmente accettate e utilizzate.