Come avevamo anticipato, Apple ha deciso di rendere note le linee guida relative alla modalità di revisione delle applicazioni pubblicate sull'”App Store” della società. Gli sviluppatori sono così informati circa i criteri impiegati da Apple per l’approvazione delle applicazioni.
Disponibili per tutti gli interessati, le nuove linee guida non solo illustrano le situazioni in cui le applicazioni saranno rigettate ma spiega anche come i programmatori potranno eventualmente “appellarsi” alla decisione.
La società della mela spiega che, tra le altre cose, i programmi preparati in modo frettoloso, i videogiochi che identifichino una specifica razza od etnia come nemico, le applicazioni a sfondo pornografico o semplicemente quelle prive di senso saranno respinte. Continua Apple: “abbiamo ormai più di 250.000 applicazioni nel nostro negozio online. Non abbiamo bisogno di applicazioni stupide. Se un’applicazione non fa qualcosa di utile o non è foriera di qualche forma di intrattenimento, non verrà accettata“.
Non si fa più alcuna menzione circa il bando delle applicazioni sviluppate in linguaggi diversi dall’Objective-C mentre resta in vigore la restrizione legata al download di qualunque tipo di codice (fatta eccezione per il JavaScript). Per quanto riguarda i browser, Apple fa presente che “le applicazioni per navigare sul web devono utilizzare il framework iOS WebKit e WebKit JavaScript“. La nuova disposizione è forse destinata a far rivedere ad Apple la sua posizione in merito ad Opera? Opera Mini è infatti l’unico browser che l’azienda di Steve Jobs ha dovuto approvare. Il prodotto della software house norvegese, come noto, non elabora le pagine web appoggiandosi alle risorse del telefonino ma si connette esclusivamente ai server di Opera dai quali ottiene le pagine in forma compressa. Cambierà qualcosa per l’ottimo browser supercompatto di Opera?
iOS 4.1 già nel mirino degli hacker
Ed a poche ore dalla presentazione di iOS 4.1 un gruppo di hacker ha già individuato una strada per effettuare il “jailbreaking” dei dispositivi che montano la nuova versione del sistema operativo “made-in-Apple”. Secondo le prime analisi condotte da esperti indipendenti, Apple potrebbe non riuscire a fermare questa pratica, nel prossimo futuro. Il codice exploit, messo a punto nelle scorse ore, infatti, prende di mira la ROM dei dispositivi mobili di Apple: per questo motivo l’azienda di Jobs, molto probabilmente, non riuscirà a mettere un freno alla nuova ondata di “jailbreaking” senza mettere in atto significative modifiche a livello hardware.
Il “jailbreaking” ossia la procedura di sblocco dei dispositivi a marchio Apple che consente, di fatto, di eseguire codice non ufficiale (installazione di applicazioni e pacchetti di terze parti, alternativi a quelli disponibili sull'”App Store“) è una pratica che è stata da sempre pesantemente osteggiata da Apple. La società già a suo tempo parlò di procedure che violano la legge e invitò gli utenti a non metterle in atto per evitare anche di incorrere in problematiche di sicurezza. Free Software Foundation (FSF) aveva criticato la posizione di Apple mentre a fino luglio scorso il Copyright Office statunitense aveva sentenziato la non illiceità dell’attività dei “jailbreakers“.