E’ tornato d’attualità, nelle ultime settimane, il problema legato all’utilizzo dei modelli di fotocopiatrici digitali dotati di hard disk integrato. Secondo un’indagine condotta negli Stati Uniti, oltre il 60% degli americani non sarebbe a conoscenza che tali fotocopiatrici memorizzano, all’interno del disco fisso, una copia dei documenti acquisiti, sotto forma di file d’immagine. Questa funzionalità riguarda le macchine fotocopiatrici più moderne, commercializzate a partire dal 2002.
Come conferma ISC (Internet Security Center), all’interno dei dischi fissi montati nelle fotocopiatrici digitali, che vengono spesso rivendute, è cosa piuttosto comune trovare interi archivi di immagini con riferimenti a documenti dal contenuto “sensibile” o comunque strettamente personale.
Molti osservatori hanno da tempo lanciato l’allarme: le macchine fotocopiatrici digitali dotate di hard disk interno possono rilevarsi uno strumento di particolare interesse per coloro che desiderano sottrarre informazioni altrui.
ISC suggerisce a coloro che non avessero ancora preso coscienza del problema, di effettuare qualche verifica controllando, ad esempio, se il software della fotocopiatrice digitale integra una funzionalità per il “wiping” del disco in modo tale da impedire il recupero dei dati da parte di terzi. Fortunatamente alcuni produttori si sono attivati introducendo un meccanismo di protezione basato sull’uso della crittografia ma il suggerimento è sempre lo stesso: effettuare periodicamente il “wiping” del contenuto dell’hard disk.
La FTC (Federal Trade Commission) USA non è però soddisfatta tanto che nei giorni scorsi ha richiesto ai produttori delle fotocopiatrici digitali di risolvere i rischi per la privacy legati alla potenziale memorizzazione di migliaia di documenti all’interno dell’hard disk impiegato dalla macchina. Il “numero uno” della FTC, Jon Leibowitz, ha recentemente dichiarato che l’agenzia sta attualmente verificando se i vendor di fotocopiatrici digitali abbiano adeguatamente informato i propri clienti, se li abbiano formati offrendo loro istruzioni dettagliate sul problema e se offrano opzioni per la “copia sicura” dei documenti.
La richiesta di indagine è stata avviata, negli States, dal deputato Ed Markey che ha indirizzato una missiva al presidente della FTC.