Grazie a WSL (Sottosistema Linux per Windows) già oggi è possibile eseguire applicazioni Linux in Windows 10, anche quelle dotate di interfaccia grafica.
Presto arriverà il supporto ufficiale Microsoft con il progetto WSLg già disponibile come prodotto opensource su GitHub.
Dopo il “grande passo” compiuto da Microsoft adesso è la volta di Chrome OS che presto permetterà di avviare direttamente le applicazioni Linux.
Lo confermano i portavoce di Google annunciando che il supporto per i programmi Linux in Chrome OS è finalmente uscito dalla fase “beta”, che era cominciata nel 2018, e dovrebbe materializzarsi per tutti gli utenti con il rilascio della versione 91 del sistema operativo.
Chrome OS è un sistema operativo derivato dalla distribuzione Gentoo: la possibilità di caricare applicazioni Linux è sembrato quindi fin da subito qualcosa di scontato.
Abbracciare le applicazioni Linux in Chrome OS ha senso perché dispensa gli sviluppatori dal dover creare versioni appositamente sviluppate per il sistema operativo Google quando invece sono già disponibili programmi compatibili con il pinguino.
Oltre al supporto ufficiale per l’esecuzione di applicazioni Linux, sono stati annunciati una serie di miglioramenti relativi a Chrome OS tra cui l’introduzione di una nuova app terminale, un processo di aggiornamento più veloce per il container Linux, per i componenti del sistema stesso e un migliore supporto per i dispositivi USB.
I Chromebook si sono affermati come l’alternativa Linux meglio posizionata sul segmento desktop superando nelle vendite anche i Mac di Apple.
Precedentemente considerati come sistemi molto economici utilizzabili prevalentemente in contesti decisamente ristretti, oggi i produttori stanno via via presentando Chromebook sempre più completi e performanti.
Dopo il fallimento del progetto Stadia, Mountain View potrebbe avere nuove ambizioni anche sul versante gaming ottimizzando l’implementazione Chrome OS del client Steam per Linux e sfruttando le crescenti possibilità del layer Proton.