Le API antiphishing di Google utilizzabili da tutti gli sviluppatori

"Sviluppatori di malware ed autori di phishing, attenti!" Questo è il monito che campeggia nel nuovo blog dedicato alla sicurezza informatica aperto dal team di Google.

“Sviluppatori di malware ed autori di phishing, attenti!” Questo è il monito che campeggia nel nuovo blog dedicato alla sicurezza informatica aperto dal team di Google. Sebbene, come si afferma esplicitamente anche da Mountain View, sia ancora decisamente troppo presto per cantar vittoria, un altro passo è stato compiuto nella battaglia contro le attività truffaldine ed il dilagare di componenti nocivi di ogni genere.
Google propone infatti Safe Browsing, un insieme di API che forniscono agli sviluppatori di accedere liberamente alle “liste nere” (blacklist), costantemente aggiornate, all’interno delle quali vengono registrati gli indirizzi dei siti web pericolosi o molto sospetti. Chiunque può quindi da oggi interfacciare i propri software con stesse le metodologie di protezione impiegate in Firefox e Google Desktop Search.
Le API del servizio “Safe Browsing” sono ancora sperimentali ma possono rivelarsi utili sin d’ora per gli Internet Service Provider, per le società che offrono servizi di hosting e per tutti coloro che hanno sviluppato applicazioni in grado di pubblicare o trasmettere URL inviati, ad esempio, dagli utenti.
Safe Browing API può essere prelevata da questa pagina previa accettazione delle condizioni di licenza d’uso (è necessario richiedere una chiave personale, similmente a quanto avviene per l’utilizzo delle API di Google Maps, che viene collegata con l’account GMail in uso).

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