“In qualità di Chief Executive Officer di Google, Larry è responsabile della gestione quotidiana di Google e della strategia relativa alle tecnologie e allo sviluppo dei prodotti della società“. La pagina che presenta il management di Google (ved. questo indirizzo) è stata prontamente aggiornata per registrare l’avvicendamento che si è appena verificato ai vertici dell’azienda. Da oggi, come avevamo anticipato già a gennaio, Larry Page – fondatore della società, nel 1998, insieme a Sergey Brin – torna a ricoprire la carica di CEO, sostituendo Eric Schmidt, al timone del “gigante” di Mountain View per un decennio, dal 2001 al 2011.
Page torna quindi alle origini, riprendendo le redini di quella società che ha inventato tredici anni fa, guidato nel primissimo periodo di vita e che si è dimostrata essere la classica “gallina dalle uova d’oro”. Lo spirito di giovane imprenditore e l’esperienza acquisita come responsabile della divisione prodotti di Google, secondo i più, fungeranno da volano per un’ulteriore crescita di un’azienda che vanta circa 25.000 dipendenti e che nel 2010 ha prodotto quasi 30 miliardi di dollari di introiti, con un incasso operativo pari ad oltre 10 miliardi e profitti per circa 8,5 miliardi.
Secondo alcuni analisti, gli sforzi di Page si concentreranno sul mondo mobile che viene considerato d’importanza sempre più strategica. Sarà quindi dato ampio spazio alle innovazioni nel campo degli smartphone e dei tablet, mettendo nelle mani degli sviluppatori strumenti che consentano di realizzare le loro applicazioni in modo più rapido e semplice. Disporre di un’ampia base di sviluppatori e godere di una sempre più vasta presenza sul mercato (con un numero crescente di produttori hardware che stanno abbracciando il sistema operativo Android) sono due aspetti che, secondo i più, contribuiranno a decretare il successo di Google anche in campo mobile.
Eric Schmidt, 55 anni, con un passato nelle fila di Novell, resterà nel tema di Google rivestendo l’importante ruolo di presidente esecutivo. Il manager si occuperà, tra i vari compiti, anche di partnership strategiche, ruolo che – a dire di Schmidt – gli “calza a pennello”, anche per l’opportunità di incontrare partner e clienti in tutto il mondo.
L’attività dell’ex CEO di Google è parsa vocata soprattutto all’aspetto strutturale del business aziendale piuttosto che su quello imprenditoriale. Con un CEO come Page, l’approccio manageriale potrebbe puntare in modo ancor più deciso sull’innovazione, ancor più di quanto non sia stato fatto sinora.
Schmidt aveva spiegato, poco più di due mesi fa, come Page – da poco 38enne – fosse “pronto per guidare” l’azienda e come il cambio al vertice avesse l’obiettivo di “semplificare la struttura manageriale e velocizzare il processo decisionale in seno all’azienda“.