Alcuni ricercatori dell’Università di Stanford stanno cercando di sfruttare le enormi potenzialità dell’Intelligenza Artificiale nel contesto del diagnosi del diabete.
Se fino a pochi anni fa si parlava solo di diabete di Tipo 1 o Tipo 2, di recente gli scienziati hanno scoperto diverse varianti di quest’ultimo. Il Tipo 2, che rappresenta circa il 95% di tutte le diagnosi tende ad aumentare il rischio di altri problemi di salute, legati al contesto cardiaco, epatico o renale. Da ciò è facile intuire quanto l’AI potrebbe avere un’applicazione pratica fondamentale per prevenire patologie di diverso tipo.
Utilizzando i dati raccolti dai monitor della glicemia, i ricercatori hanno sviluppato un algoritmo in grado di identificare tre dei quattro sottotipi più comuni del diabete di Tipo 2. Secondo i primi risultati, si parla di un’accuratezza aumentata del 90% rispetto ai tradizionali test metabolici che non si affidano all’AI.
Algoritmo per misuratori di glicemia con AI? Una svolta per milioni di pazienti
Secondo quanto sostenuto da Tracey McLaughlin, dottoressa in medicina e docente di endocrinologia a Stanford, a seconda dei casi, la conoscenza di un sottotipo di diabete può avere risvolti sulle cure di altre patologie, favorendo piani medici personalizzati e più efficaci per un singolo paziente.
Per capire la potenziale portata dell’applicazione dell’AI per individuare il diabete, basti pensare che negli Stati Uniti ne soffre il 13% della popolazione, con una vasta fetta di popolazione interessata dal fenomeno anche nel vecchio continente. Sebbene questa tecnologia sia ben distante dal sostituire i medici di famiglia come alcuni sostengono, è sotto gli occhi di tutti come le sue potenzialità siano enormi.
La scorsa estate, per esempio, Google ha iniziato a parlare di un sistema avanzato basato sull’AI in grado di individuare i sintomi legati alle malattie respiratorie. Sono però diverse le startup, anche meno famose, che stanno si stanno muovendo in questa direzione.