Nel corso degli ultimi mesi Telegram è finito sotto i riflettori per aver consentito l’utilizzo della piattaforma a persone di qualunque tipo.
Dopo che l’app di messaggistica ha visto il suo fondatore, Pavel Durov, arrestato in Francia, non sono terminate le polemiche, con svariate accuse. Tutto ciò ha spinto Telegram ad agire e, secondo la piattaforma stessa, da settembre in poi ha rimosso 15,4 milioni di gruppi e canali che diffondevano contenuti considerati pericolosi.
Un risultato raggiunto anche grazie all’utilizzo di strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale. A quanto pare, tra i gruppi chiusi vi erano alcuni relativi a frodi, terrorismo e altri contesti illegali.
Telegram si affida all’AI per eliminare gruppi illegali e simili
L’annuncio dei gruppi rimossi rientra nel contesto di una nuova pagina di moderazione proposta da Telegram. Questa è stata proposta all’utenza per rendere pubblici gli sforzi di controllo dei contenuti attuata dal social. Nel frattempo il caso Durov è ancora in sospeso, con il fondatore della piattaforma che è comunque in libertà avendo pagato una cauzione da 5 milioni di euro.
Telegram è nato nell’ormai lontano 2013, dalle menti dei due fratelli Nikolaj e Pavel Durov (già creatori del popolare social network russo VK). L’idea alla base della piattaforma era quella di creare un servizio di messaggistica più sicuro e rispettoso della privacy se confrontato ai servizi diffusi online in quel periodo storico.
Fin dai suoi primi giorni di vita, Telegram si è distinto per la sua crittografia end-to-end e per la possibilità di creare gruppi di grandi dimensioni e per i canali di broadcasting: caratteristiche che non hanno attirato solo comuni utenti, ma anche attivisti e, sfortunatamente, malintenzionati.
Negli anni, il servizio è cresciuto in modo costante, divenendo una delle app di messaggistica più popolari al mondo.