Google è una compagnia impegnata da anni per offrire servizi che vanno ben oltre ciò che è la ricerca online.
Per esempio, l’azienda di Mountain View è in prima linea per realizzare piattaforme in grado di avvertire tempestivamente gli utenti in caso di calamità naturali. A tal proposito, l’Intelligenza Artificiale è stata usata per un servizio legato all’allerta precoce in caso di inondazioni, con vantaggi concreti tanto per i ricercatori quanto per residenti delle località colpite e soccorritori.
Il modello AI elaborato da Google si sta espandendo e, ad oggi è arrivata a coprire 100 paesi, per un totale di 700 milioni di persone che vivono in aree considerate ad alto rischio. Un’ottima notizia, tenendo conto che fino a poco fa i paesi coperti erano 80, per un totale di 460 milioni di persone.
Flood Hub va a coprire più paesi: ecco come può aiutare a limitare i danni delle inondazioni
La piattaforma, nota come Flood Hub, invia informazioni importanti rispetto a potenziali inondazioni fino a sette giorni in anticipo, sia tramite il servizio stesso sia che l’utente abbia accesso a Google Maps o al semplice motore di ricerca.
Questi avvisi con largo anticipo permettono di affrontare al meglio le probabili criticità, favorendo l’intervento dei soccorsi o pianificando il trasferimento preventivo con largo anticipo. La già citata connessione tra Flood Hub e Google Maps, inoltre, permette a chi utilizza la nota app di evitare aree a rischio, segnalare strade chiuse e tanto altro.
Non solo: Google ha annunciato che sarà presto disponibile un’API per ricercatori e soccorritori per aiutarli a prevedere calamità future con maggiore accuratezza. Il tutto attraverso un flusso dati in tempo reale da aree con monitoraggio hardware e un database storico con informazioni dal 1981.
Flood Hub, di fatto, rappresenta appieno un’applicazione totalmente positiva dell’AI, dimostrando come un utilizzo lungimirante di questa tecnologia così avanzata può portare vantaggi concreti alla popolazione.