Come ampiamente suggerito dagli insistenti rumor delle ultime settimane, alla WWDC24 Apple ha annunciato un accordo con OpenAI per integrare ChatGPT nei suoi sistemi operativi per iPhone, iPad e macOS. Le due parti non hanno fornito dettagli in merito, ma un nuovo report svelerebbe qualcosa di molto interessante: il gigante di Cupertino non pagherà nulla a OpenAI per l’utilizzo della sua tecnologia.
I dettagli sull’accordo tra Apple e OpenAI
A rivelare la notizia, non confermata ufficialmente, è il solito Mark Gurman. Il giornalista di Bloomberg spiega che la partnership tra Apple e OpenAI “non dovrebbe generare entrate significative per nessuna delle parti, almeno all’inizio“. Alla base dell’accordo ci sarebbe una sorta di scambio equo: Apple garantisce visibilità a OpenAI tramite l’integrazione di ChatGPT, mentre OpenAI offre la sua tecnologia AI, ad oggi la migliore sul mercato.
«L’accordo prevede l’integrazione di ChatGPT, un assistente digitale che risponde alle richieste di informazioni, sia via Siri che negli strumenti di scrittura. Apple non pagherà OpenAI come parte dell’accordo, hanno rivelato fonti a conoscenza dei fatti», spiega Gurman. «Apple ritiene che spingere il marchio e la tecnologia di OpenAI su centinaia di milioni di dispositivi abbia un valore uguale o maggiore rispetto al pagamento di denaro, hanno dichiarato queste persone».
Il report di Bloomberg prova a svelare anche i piani futuri della società californiana, che vorrebbe stringere accordi di compartecipazione alle entrate con le società che si occupano di tecnologie AI. Ma è un rumor e va preso come tale.
L’utilizzo di ChatGPT in iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia sarà opzionale per tutti gli utenti in possesso di uno o più dei dispositivi compatibili. E non sarà obbligatorio un account per usare il bot. La partnership annunciata durante la presentazione di Apple Intelligence è stata subito condannata da Elon Musk, che su X – accusando OpenAI di scarsa affidabilità in termini di privacy e sicurezza dei dati – ha addirittura affermato che vieterà l’utilizzo degli iPhone nei suoi uffici. Qui la risposta di Mira Murati, CTO proprio di OpenAI.