Le schede Raspberry Pi non hanno certo bisogno di presentazioni: sono dispositivi di dimensioni ridotte e a basso costo che hanno trovato applicazioni in una vasta gamma di settori. Sono ideali per progetti di prototipazione e per gli appassionati di elettronica che desiderano creare dispositivi personalizzati, come server domestici, stazioni meteorologiche, sistemi di automazione e molto altro. I single-board computer Raspberry vanno ben oltre gli utilizzi in ambito didattico: possono essere utilizzati per ospitare applicazioni desktop, server Web e sono ampiamente utilizzati nel mondo dell’Internet delle Cose (IoT).
Sono strumenti eccellenti per coadiuvare la creazione di dispositivi intelligenti e interconnessi, come sensori di monitoraggio, telecamere di sicurezza e soluzioni per la smart home. Grazie alla loro capacità di riproduzione video ad alta definizione, le Raspberry Pi sono spesso impiegate per creare dispositivi multimediali come media center o sistemi di streaming per la riproduzione di contenuti audio e video.
Lumina: il TV ascolta e comprende il parlato dell’utente visualizzando le immagini generate sulla scheda Raspberry Pi
Tra i progetti che destano maggiore meraviglia c’è il nuovo Lumina AI Art Generator. Si tratta di un esperimento che unisce le potenzialità di una scheda Raspberry Pi 4 con il modello generativo DALL-E 3 di Microsoft e OpenAI.
Collegando la Raspberry Pi a un televisore tramite porta HDMI e pronunciando ad alta voce una “parola magica” (in questo caso si tratta di “Lumina“), è possibile richiedere la generazione di immagini di qualità, partendo dall’accurata descrizione vocale fornita. Date un’occhiata a questo video pubblicato su YouTube: mostra ciò che è possibile ottenere realizzato in proprio il progetto.
Sì, perché il team di Lumina ha pubblicato su GitHub tutte le informazioni per realizzare il progetto in proprio: oltre alla scheda Raspberry Pi, è sufficiente dotarsi di componenti economici come un alimentatore USB-C 5,1V 3A, un compatto mini microfono USB omnidirezionale e infine un cavo da micro HDMI a HDMI per collegare il single-board computer con il televisore.
Se si preferisse usare un normale cavo HDMI, per collegarne un capo alla Raspberry Pi è possibile ricorrere a un adattatore da micro HDMI a HDMI come questo.
Infine, gli autori di Lumina suggeriscono di applicare un dissipatore sopra il SoC Broadcom che campeggia sulla Raspberry Pi: in questo modo è possibile scongiurare eventuali fenomeni di thermal throttling in caso di carichi di lavoro particolarmente impegnativi.
Il riconoscimento vocale è gestito utilizzando il progetto open source Picovoice. Diversamente rispetto agli assistenti digitali che tutti conosciamo, come Alexa, Google Assistant e Siri, Picovoice può funzionare anche in locale, senza scambiare alcun dato sul cloud.
Come configurare Raspberry Pi per il riconoscimento vocale e la generazione di immagini
Dopo essersi attrezzati con tutta la dotazione hardware necessaria, si può passare alla creazione di un account utente OpenAI (fare clic su Login in alto a destra) e di un account su Picovoice. In entrambi i casi, è necessario ottenere e annotare la chiave segreta che servirà per dialogare con entrambe le piattaforme.
Il passaggio seguente consiste nell’installazione del sistema operativo Raspberry Pi OS a 64 bit, con il software Raspberry Pi Imager. Il team di Lumina consiglia di selezionare Raspberry Pi OS (other) quindi Raspberry Pi OS (Legacy, 64-bit). Al momento, infatti, Raspberry Pi OS Bookworm non è perfettamente compatibile con il progetto.
A questo punto, è sufficiente seguire le istruzioni riportate nella guida di Lumina (formato PDF).
Come primo passo, Lumina modifica il contenuto del file ~/.bashrc
per specificare una variabile di ambiente (PATH) utile a indicare dove il sistema operativo e Python devono cercare eseguibili e file di configurazione.
I passaggi software per impostare il dispositivo Raspberry Pi e attivare le sue “orecchie”
Successivamente, bisogna inserire una serie di istruzioni per gestire le dipendenze software essenziali per il progetto e procedere con l’installazione dei pacchetti Python sul sistema operativo Raspberry. I vari comandi si occupano di aggiornare il gestore dei pacchetti Python (pip) alla versione più recente, abilitano i font TrueType di Microsoft, abilitano l’utilità per la gestione del server X (sistema grafico), forniscono il supporto per Tkinter nell’ambito delle immagini elaborate da Python Imaging Library (PIL), installano il pacchetto Python pyaudio
(fornisce un’interfaccia Python per PortAudio, consentendo l’uso dell’audio).
Le successive attività prevedono l’installazione di pvrecorder
come registratore vocale, di pvporcupine
per il riconoscimento vocale del comando di attivazione (“wake word“), di pvcobra
, pvleopard
e del pacchetto Python schedule
, che fornisce funzionalità di pianificazione per l’esecuzione di comandi su base periodica.
Infine, pip3 install --upgrade openai
aggiorna il pacchetto Python OpenAI alla versione più recente, garantendo l’utilizzo delle ultime funzionalità integrate nella libreria.
Clonazione del repository GitHub e avvio del riconoscimento vocale
Dopo alcune modifiche minori (la guida spiega come nascondere il puntatore del mouse sullo schermo, dopo un periodo di inattività: sudo nano /etc/xdg/lxsession/LXDE-pi/autostart
e aggiunta della riga @unclutter -idle 5
), è finalmente possibile clonare il repository GitHub di Lumina (git clone https://github.com/DevMiser/Lumina.git
) quindi aggiungere le proprie chiavi segrete di OpenAI e Picovoice all’interno dello script Lumina.py
.
Il repository GitHub di Lumina contiene anche i modelli in formato STL per stampare in 3D il case da utilizzare per inserire la scheda Raspberry Pi e creare un vero dispositivo da salotto, intelligente e governato dall’IA.
Una volta riavviata la scheda Raspberry Pi, eseguendo lo script (python3 Lumina.py
), sul TV dovrebbe apparire il logo Lumina e il sistema dovrebbe porsi in ascolto della “parola magica”.
A questo punto si può iniziare a creare magnifiche opere d’arte attraverso il controllo vocale, visualizzandole su qualunque televisore dotato di ingresso HDMI.
Le immagine pubblicate nell’articolo sono tratte dal video condiviso da Lumina.