La Procura della Repubblica di Roma ha disposto l’oscuramento di 25 siti web, alcuni di fama mondiale, accogliendo la denuncia presentata da un piccolo distributore italiano indipendente. I legali dell’azienda avrebbero scovato, tra le maglie dei vari siti web resi irraggiungibili dall’Italia (o meglio, utilizzando server DNS gestiti da provider Internet del nostro Paese), due film non ancora presenti sul mercato: “the congress” e “fruitvale station“.
Tra i siti web colpiti dal provvedimento censorio ci sono anche MEGA, il famoso sito web di file hosting e file sharing recentemente lanciato da Kim Dotcom (vedere questi nostri articoli), Mail.ru (di proprietà dell’oligarca russo Alisher Usmanov, intimo del Presidente Vladimir Putin) ed il popolare Firedrive (ex Putlocker).
Come già accaduto in altre circostanze, la Procura della capitale ha intimato a tutti i provider del nostro Paese di alterare forzosamente i record memorizzati sui rispettivi server DNS e di reindirizzare qualunque richiesta di connessione verso i siti web oggetto dell’intervento sanzionatorio verso l’interfaccia di loopback (IP 127.0.0.1).
Digitando, infatti, al prompt dei comandi, nslookup mega.co.nz 8.8.8.8
(8.8.8.8 è uno dei server DNS di Google), il dominio verrà correttamente risolto. Utilizzando un server DNS italiano, invece, si otterrà un riferimento all’IP locale 127.0.0.1.
Il provvedimento, ancora una volta, solleva diversi interrogativi.
In primis, ci si domanda se per bloccare un singolo contenuto pubblicato in maniera illecita sia davvero necessario bloccare interi siti web che sono quotidinamente utilizzati per condividere file assolutamente legittimi.
In seconda battuta, ci si chiede quanto la modifica di un record DNS possa realmente rappresentare un’efficace soluzione nella lotta alla pirateria. Per il momento, infatti, i siti web “oscurati” restano accessibili semplicemente modificando il DNS server di riferimento ossia utilizzandone uno straniero (vedere DNS sicuri con Angel DNS: protezione contro malware e siti sconvenienti e Server DNS: come scegliere i più performanti e proteggersi dai malware).
Nell’articolo Sito non raggiungibile dall’Italia: come procedere? abbiamo proprio spiegato come sia possibile verificare se un sito non risulti raggiungibile solo dal nostro Paese.
L’avvocato Fulvio Sarzana, uno dei massimi esperti italiani di tematiche legate ai diritti fondamentali e rete Internet, oltre a ricordare come il provvedimento della Procura capitolina sia il secondo di sempre per numero e dimensione dei siti coinvolti, lancia una frecciata anche ad AGCOM, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sostenendo l’inutilità del regolamento entrato in vigore alcuni mesi fa: Entra in vigore il regolamento AGCOM anti-pirateria.
“Basti pensare che tra i portali sequestrati ve ne è uno oggetto di un provvedimento di archiviazione nelle scorse settimane, da parte della stessa AGCOM“, osserva Sarzana. “Non si comprende come possa essere stato oggetto di archiviazione un portale che dopo circa un mese è stato sequestrato dall’Autorità giudiziaria“.
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